Energia, Ucraina, aiuti alle imprese: i punti chiave del discorso sullo Stato dell'Unione

|Novità|14 settembre 2022

SOTEU - Foto di Parlamento europeoNello State of the Union di quest’anno, il primo segnato da una guerra alle porte dell’Europa, Ursula von der Leyen non poteva che partire dal progetto di ricostruzione dell’Ucraina. Ma sono molti i temi cruciali trattati dalla presidente della Commissione, a partire dall’energia: a Strasburgo von der Leyen si presenta con un ampio pacchetto di nuove iniziative per affrontare le crisi in atto, traghettare l'UE verso la transizione energetica e aiutare le PMI.

Oltre il piano gas: così le rinnovabili possono accelerare l’autonomia energetica italiana e creare lavoro

“L'Europa avrà la meglio e Putin perderà”. E’ con questo auspicio che la presidente della Commissione apre il suo State of the Union in Aula a Strasburgo alla presenza della moglie di Volodymyr Zelensky, Olena Zalenska.

La ricostruzione dell’Ucraina è proprio il primo punto del discorso. “La solidarietà dell'Europa nei confronti dell'Ucraina rimarrà incrollabile. Fin dal primo giorno, l'Europa è stata al fianco dell'Ucraina. Con armi. Con fondi. Con l'ospitalità per i rifugiati. E con le sanzioni più dure che il mondo abbia mai visto”.

Ma non è l’unico tema affrontato da Ursula von der Leyen e non potrebbe essere altrimenti: nel pieno di una recessione e di una tempesta energetica la presidente della Commissione europea snocciola una serie di progetti da attuare nei prossimi mesi. Progetti che riguardano importanti investimenti e riforme nel settore energia e un corposo pacchetto di aiuti alle PMI.

Dalla ricostruzione delle scuole al roaming: le mosse di Bruxelles per l’Ucraina

“Lavoreremo per sostenere la ricostruzione delle scuole danneggiate in Ucraina e lo faremo stanziando 100 milioni di euro”, annuncia la presidente dell’Esecutivo UE. Ma il supporto europeo non si limita a questo e consiste nell’aprire a Kiev il mercato unico europeo: a marzo abbiamo collegato l'Ucraina alla nostra rete elettrica, abbiamo già sospeso i dazi sulle esportazioni ucraine verso l'UE. Ora, annuncia la presidente, “includeremo l'Ucraina nello spazio europeo del roaming gratuito”.

“L'Ucraina è già un polo tecnologico in ascesa, sede di molte giovani imprese innovative. Voglio fare pienamente leva sul nostro mercato unico per contribuire ad accelerare la crescita e creare opportunità”, prosegue.

Basta dipendere dal gas russo: le misure UE per l’energia

“Lo scorso anno il gas russo rappresentava il 40% delle nostre importazioni di gas. Oggi la percentuale è scesa al 9% per il gas via gasdotto. Ma la Russia continua a manipolare attivamente il nostro mercato dell'energia”.

Per questo la Commissione punta su una serie di misure per ridurre ancora la dipendenza dell’UE da Mosca. Puntando innanzitutto sugli extraprofitti.

“Proporremo un massimale per le entrate delle imprese che producono energia elettrica a basso costo. Queste imprese stanno realizzando profitti inaspettati, che non si sarebbero mai nemmeno immaginate. Nella nostra economia sociale di mercato gli utili sono una buona cosa, ma di questi tempi è sbagliato accumulare proventi straordinari approfittando della guerra, a spese dei consumatori. In momenti come questo i profitti devono essere condivisi e incanalati verso coloro che ne hanno più bisogno”. Una proposta, quella anticipata da von der Leyen sugli extraprofitti che “raccoglierà oltre 140 miliardi di euro che gli Stati membri potranno usare direttamente per mitigare la situazione”.

La numero uno dell’Esecutivo parla anche di misure per abbassare i prezzi del gas senza però entrare troppo nel dettaglio: “Elaboreremo insieme agli Stati membri una serie di misure che tengano conto delle specificità delle nostre relazioni con i fornitori, da quelli più inaffidabili come la Russia ai partner fidati come la Norvegia”. Tema che dovrebbe essere trattato il 30 settembre, quando è prevista una riunione straordinaria del Consiglio Energia.

Ma non c’è solo il gas. “Sappiamo che le imprese del settore energetico fanno fronte a gravi problemi di liquidità nei mercati a termine dell'energia elettrica, che mettono a repentaglio il funzionamento del nostro sistema energetico. Collaboreremo con le autorità di regolamentazione del mercato per attenuare questi problemi modificando le norme sulle garanzie reali e adottando misure volte a limitare la volatilità infragiornaliera dei prezzi”.

In più, annuncia la presidente, “in ottobre modificheremo il Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato per consentire la concessione di garanzie statali preservando al contempo la parità di condizioni”.

“Occorre arginare l'influenza dominante del gas sul prezzo dell'energia elettrica. A tal fine procederemo a una riforma profonda e onnicomprensiva del mercato dell'energia elettrica”, annuncia ancora Ursula von der Leyen da Strasburgo.

Una Banca europea dell'idrogeno e 3 miliardi di investimenti

L’altro pezzo del puzzle energetico è l’idrogeno, che la presidente della Commissione definisce “la chiave di volta per l'Europa”.

L’obiettivo UE è passare da un mercato di nicchia a un mercato di massa. “Con REPowerEU abbiamo raddoppiato il nostro obiettivo: entro il 2030 vogliamo produrre nell'Unione europea dieci milioni di tonnellate d'idrogeno rinnovabile all'anno. Per riuscirci dobbiamo creare un facilitatore di mercato per l'idrogeno così da colmare la carenza di investimenti e collegare la domanda e l'offerta future”.

Per questo motivo annuncia l’intenzione di dare vita a una nuova Banca europea dell'idrogeno che contribuirà a garantire l'acquisto di idrogeno rinnovabile, in particolare utilizzando le risorse del Fondo per l'innovazione, e potrà investire 3 miliardi di euro per aiutarci a costruire il futuro mercato dell'idrogeno.

Next Generation EU: squadra che vince non si cambia

Sembra quasi una stoccata alle illazioni provenienti da alcuni partiti italiani impegnati in campagna elettorale quella che arriva dai banchi di Strasburgo: “NextGenerationEU ha costituito un'iniezione di fiducia per la nostra economia. E il suo cammino è appena iniziato. Finora sono stati erogati agli Stati membri 100 miliardi di euro, il che significa che 700 miliardi di euro non sono ancora confluiti nella nostra economia”.

E si tratta di un cammino non destinato ad interrompersi: “NextGenerationEU garantirà un flusso costante di investimenti per sostenere l'occupazione e la crescita. Darà sollievo alla nostra economia, ma soprattutto porterà innovazione. Sta finanziando nuove turbine eoliche e parchi fotovoltaici, treni ad alta velocità e riqualificazioni energetiche”.

E conclude: “E’ stato concepito quasi due anni fa, ma è esattamente ciò di cui l'Europa ha bisogno in questo momento. Quindi atteniamoci al piano previsto e utilizziamo sul campo i finanziamenti disponibili”.

Una nuova governance economica per l’UE

Sempre sul piano economico, von der Leyen annuncia la presentazione a ottobre di “nuove idee di governance economica” per permettere agli Stati membri di disporre di una “maggior flessibilità nel loro percorso di riduzione del debito”.

“Dovrebbe esserci tuttavia maggior responsabilità nell'attuare quanto concordato. Servono norme più semplici che tutti siano in grado di seguire e che consentano di creare uno spazio aperto agli investimenti strategici e di dare ai mercati finanziari la fiducia di cui hanno bisogno”, aggiunge.

Un pacchetto di aiuti alle PMI

Parallelamente, sottolinea la presidente della Commissione, “abbiamo bisogno di un contesto imprenditoriale favorevole, di una forza lavoro con competenze adeguate e di un accesso alle materie prime necessarie per la nostra industria”.

“Per questo motivo presenteremo un pacchetto di aiuti per le PMI che includerà anche una proposta riguardante un corpus unico di norme fiscali per l'attività imprenditoriale in Europa - il cosiddetto quadro BEFIT”.

“Rivedremo anche la direttiva sui ritardi di pagamento, perché semplicemente non è giusto che un fallimento su quattro sia dovuto al mancato pagamento delle fatture entro le scadenze previste”, aggiunge.

2023 anno europeo delle competenze 

La formazione è l’altro tema sollevato dalla presidente della Commissione per aiutare le imprese a crescere.

Per “migliorare e accelerare il riconoscimento delle qualifiche dei professionisti in Europa”, von der Leyen propone che il 2023 diventi l'Anno europeo delle competenze e in particolare della formazione continua.

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Materie prime e Politica commerciale

Infine, la numero uno dell’Esecutivo comunitario tratta un nervo scoperto, quello della mancanza di materie prime e del loro sfruttamento. 

“Che si parli di semiconduttori su misura per la realtà virtuale o di celle fotovoltaiche non fa differenza: l'accesso alle materie prime è decisivo per il successo della nostra transizione verso un'economia sostenibile e digitale”, spiega. E annuncia l’avvio di nuovi partenariati commerciali: in primis gli accordi con il Cile, il Messico e la Nuova Zelanda e i negoziati con l'Australia e l'India.

“Ma la sicurezza dell'approvvigionamento è solo un primo passo. La lavorazione di questi metalli è altrettanto critica. Individueremo progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall'estrazione alla raffinazione, dalla trasformazione al riciclaggio. E vogliamo costituire riserve strategiche laddove l'approvvigionamento è a rischio. Per questo motivo annuncio oggi una normativa europea sulle materie prime critiche”.