A quanto ammontano i fondi per i Contratti di sviluppo

|Novità|06 maggio 2022

Contratto di sviluppo - Photo credit: Foto di RAEng_Publications da PixabayIn Gazzetta ufficiale la direttiva MISE che stabilisce le modalità di utilizzo delle risorse assegnate ai contratti di sviluppo dalle leggi di bilancio 2021 e 2022 per gli anni fino al 2026. Oltre 1,3 miliardi che permetteranno anche di sbloccare tanti progetti di investimento già presentati a Invitalia e non finanziati per esaurimento budget.

Al via le domande per i Contratti di sviluppo PNRR per filiere strategiche, batterie e rinnovabili

La manovra 2021 (legge n. 178-2020) riserva ai contratti di sviluppo un miliardo e 50 milioni di euro, in particolare 100 milioni di euro per il 2022, 100 milioni di euro per il 2023, 80 milioni di euro per il 2024 e 70 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari dal 2025 al 2035.

La legge di Bilancio 2022 (legge n. 234-2021) dispone l'ulteriore rifinanziamento della dotazione finanziaria in conto capitale per la misura dei contratti di sviluppo, per un importo complessivo pari a un miliardo e 950 milioni di euro, di cui 400 milioni di euro per il 2022, 250 milioni di euro per il 2023 e 100 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari dal 2024 al 2036.

In totale 3 miliardi di euro per il principale strumento agevolativo a sostegno dei grandi progetti di investimento nell'industria, nel turismo, per la tutela ambientale o per la trasformazione di prodotti agricoli.

Il riparto dei fondi per il primo periodo, dal 2022 al 2026, è stato effettuato dal MISE con la direttiva del 2 marzo appena pubblicata in Gazzetta ufficiale, che stabilisce anche la riprogrammazione dei 100 milioni destinati lo scorso anno al finanziamento di programmi di sviluppo coerenti con il percorso nazionale di decarbonizzazione del sistema energetico e industriale e rimasti del tutto inutilizzati.

Tutte le novità della manovra 2022

Le ultime novità sui contratti di sviluppo

Con oltre un miliardo di investimenti mobilitati nel 2021, a fronte di 300 milioni di agevolazioni concesse, il contratto di sviluppo si conferma uno strumento chiave per la crescita delle attività produttive (anche nel settore agroalimentare), il sostegno alle attività di ricerca, sviluppo, innovazione e ai grandi progetti di tutela ambientale.

Complessivamente, negli ultimi nove anni gli investimenti mobilitati attraverso il regime di aiuto hanno superato quota 7 miliardi, con agevolazioni erogate per un valore di 3,1 miliardi di euro. Numeri che spiegano gli ingenti stanziamenti nelle leggi di bilancio 2021 e 2022.

Le risorse per il periodo 2022-2026, pari a un miliardo e 370 milioni di euro, sono state ripartite dalla direttiva MISE del 2 marzo 2022 per finanziare sia istanze già presentate che nuove domande di agevolazioni successive alla pubblicazione del provvedimento.

In particolare:

  1. 380 milioni finanzieranno le istanze di contratto di sviluppo presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. - Invitalia che hanno ad oggetto programmi di sviluppo industriali o per la tutela ambientale che non hanno trovato copertura finanziaria a valere sulle risorse già assegnate allo strumento agevolativo
  2. 120 milioni andranno invece ai programmi di sviluppo turistici che non hanno trovato copertura a valere sulle risorse già assegnate allo strumento agevolativo.

Contratti di sviluppo: il MISE semplifica le regole e facilita gli investimenti nel turismo

Un totale di 770 milioni di euro andrà alle istanze di accordo di sviluppo o di accordo di programma, in particolare:

  • agli accordi di sviluppo di rilevanti dimensioni (di importo pari o superiori a 50 milioni di euro, o a 20 milioni per investimenti in attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli), sia industriali che di tutela ambientale, proposti successivamente alla data di pubblicazione della direttiva, oppure già presentati ma non finanziabili per esaurimento risorse, a condizione che presentino i requisiti di accesso previsti dall’art. 9 bis del decreto 9 dicembre 2014, come modificati dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 2 novembre 2021;
  • agli accordi di programma di cui all’art. 4, comma 6, del decreto 9 dicembre 2014, sottoscritti dal Ministero e dalle Regioni, dagli enti pubblici, da Invitalia e dalle imprese interessate per finanziare iniziative di rilevante e significativo impatto sulla competitività del sistema produttivo dei territori, sempre coerenti con le modifiche introdotte dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 2 novembre 2021.

Per quanto riguarda i 100 milioni del DM 5 marzo 2021, che dovevano finanziare accordi di programma o di sviluppo relativi alla decarbonizzazione del sistema energetico e industriale attraverso lo sviluppo delle relative filiere in settori industriali e tecnologici, in particolare attraverso l’utilizzo di idrogeno generato da fonti rinnovabili, la direttiva MISE prende atto dell'assenza di domande di finanziamento. E considerando anche che nell’ambito del PNRR sono previsti specifici interventi in materia di idrogeno e contratti di sviluppo per rinnovabili e batterie, sposta le risorse sulle istanze di contratto di sviluppo, di accordo di programma e sugli accordi di sviluppo, anche già presentate a Invitalia.

Consulta la direttiva del 2 marzo 2022 nella Gazzetta ufficiale del 5 maggio 2022

Photo credit: Foto di RAEng_Publications da Pixabay