Parallelamente alla firma della Direttiva sulla formazione, il ministero della Pubblica Amministrazione ha annunciato il lancio del nuovo portale Syllabus, in linea con gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La formazione come leva essenziale per il rafforzamento e la valorizzazione del capitale umano delle PA. È con questo obiettivo che nasce "Syllabus, nuove competenze per le Pubbliche Amministrazioni": il portale della formazione dedicato a tutte le persone che lavorano nella PA, realizzato dal Dipartimento della funzione pubblica con la collaborazione del partner tecnologico Sogei e finanziato da Next Generation EU.
"Il portale – ha commentato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo – coinvolgerà i 3,2 milioni di dipendenti pubblici per acquisire quelle competenze indispensabili a vincere le nuove sfide che si trova di fronte la PA, dalla cybersicurezza alla sostenibilità. Syllabus rappresenta quindi un tassello fondamentale da cui parte la rinnovata strategia di investimento sulle persone in senso ampio e duraturo, articolato in una direttiva inviata oggi a tutte le pubbliche amministrazioni italiane. Rafforzare l’impegno per la formazione significa investire su un fattore di rinnovamento con cui sostenere la nuova stagione di reclutamenti che stiamo vivendo, aggiornare adeguatamente i dipendenti in servizio, migliorare la coerenza dei percorsi di carriera e attuare al meglio il PNRR".
Ricordiamo, inoltre, che la piattaforma si inserisce nell'ambito degli interventi previsti da "Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese", il Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione.
Cos'è e come funziona Syllabus?
Syllabus è la piattaforma mirata allo sviluppo delle competenze dei dipendenti pubblici, supportandone la crescita professionale attraverso percorsi formativi mirati e differenziati, così da promuovere i processi di innovazione delle amministrazioni a partire dalla transizione digitale, ecologica e amministrativa.
Lo strumento, in continua evoluzione, prevede un catalogo di contenuti gratuiti e in costante aggiornamento in collaborazione con grandi player pubblici e privati: un hub digitale per la formazione personalizzata, in modalità e-learning, a partire da una rilevazione strutturata e omogenea dei fabbisogni formativi.
Ad oggi l’offerta formativa prevede un modulo su "Competenze digitali per la PA", mentre saranno presto disponibili due corsi rispettivamente su "Cyber security" e "Transizione ecologica".
All’interno del portale è possibile l’autoverifica delle proprie competenze, così da definire corsi su misura partendo dalla rilevazione dei possibili livelli di padronanza. La piattaforma è pensata come uno strumento non solo di formazione ma anche di coinvolgimento, grazie all’attivazione di comunità di pratica che avranno l’obiettivo di produrre conoscenza organizzata e di qualità, a cui ciascuna risorsa della PA potrà accedere per un apprendimento continuo e in condivisione.
Il portale punta a offrire un ambiente in linea con le interfacce più evolute, completamente accessibile, garantendo la migliore user experience. Syllabus è compatibile e facile da usare da tutti i principali dispositivi. La piattaforma si integra con i Learning management system (LMS) degli erogatori di formazione per la fruizione dei corsi e consente di monitorare a più livelli il sistema delle conoscenze delle Pubbliche Amministrazioni. Gli attestati di conseguimento di livello per i fruitori dei corsi saranno Digital Badge, mentre l’accesso avviene tramite SPID, CNS e CIE.
Per accedere alla piattaforma è necessaria la previa registrazione dell’amministrazione di appartenenza e la successiva abilitazione del nominativo del dipendente pubblico nell’elenco dei discenti, alla quale farà seguito la mail di conferma dell’abilitazione insieme alle proposte di uno o più percorsi formativi.
Syllabus è disponibile a questo link, in cui è possibile trovare tutte le informazioni necessarie per la registrazione, compresa una sezione dedicata alla FAQ.
Competenze PA, al via la Direttiva sulla formazione dei dipendenti pubblici
Insieme al lancio della piattaforma Syllabus, il ministro Zangrillo ha emanato la Direttiva sulla formazione, un documento centrale nel processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, in linea con gli obiettivi del PNRR, che prevede l'offerta di corsi di formazione ad almeno 750mila dipendenti pubblici entro il 2026.
Il provvedimento fornisce, in particolare, "indicazioni metodologiche e operative per la pianificazione, la gestione e la valutazione delle attività formative", considerate uno dei principali strumenti per migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese, e affidate ai dirigenti, per i quali rappresentano un obiettivo di performance.
Si parte dalle competenze digitali: la Direttiva prevede che entro il 30 giugno di quest’anno le amministrazioni che non lo hanno ancora fatto aderiscano a Syllabus e che, entro sei mesi dall’iscrizione, forniscano attività di formazione digitale ad almeno il 30% del personale, e poi al 55% entro il 2024 e ad almeno il 75% entro il 2025. Le altre materie su cui viene chiesto ai dipendenti di formarsi sono la transizione ecologica e amministrativa, secondo un’offerta formativa erogata dal Dipartimento della funzione pubblica anche avvalendosi della Sna e di FormezPa.
Secondo il documento, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni dovranno garantire a ciascun dipendente almeno 24 ore di formazione all’anno, arrivando quindi a circa tre giornate lavorative su base annua da dedicare all’accrescimento delle competenze.
Nuovo è anche l’approccio, in base al quale per il dipendente la formazione è al tempo stesso un diritto e un dovere, da considerare a tutti gli effetti come un’attività lavorativa che impatta sulla carriera, e per le amministrazioni un investimento, e non un costo. La partecipazione ai corsi entra a far parte della valutazione individuale e conta ai fini delle progressioni professionali all’interno della stessa area e tra le aree o qualifiche diverse.
"Si tratta – ha affermato il ministro Zangrillo – di una vera e propria rivoluzione culturale che conferma l’intenzione del Governo di investire sul capitale umano della Pubblica Amministrazione, facendola diventare più attrattiva agli occhi dei giovani talenti perché fornisce loro chiare prospettive di crescita professionale. Una novità importante nel bel mezzo della stagione di assunzioni che stiamo vivendo, circa 350mila previste per il biennio 2022-2023 tra turn over e nuovi ingressi".
Consulta la Direttiva sulla formazione
Cos'è il piano strategico "Ri-formare la PA"?
Il Piano strategico di formazione e di aggiornamento "Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese" si snoda lungo i cinque anni del PNRR e si articola in due filoni.
Il primo, inaugurato dal protocollo d’intesa siglato a ottobre dello scorso anno dagli ex ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, grazie alla collaborazione della CRUI, punta ad accrescere le conoscenze e le competenze dei lavoratori pubblici con l’iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le Università italiane.
Il secondo prevede l’avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Primo punto di partenza di questa strategia è lo sviluppo di competenze digitali - con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali - con un particolare focus riservato al tema della cybersecurity, oggetto di un progetto già avviato con il ministero della Difesa.
"All’immissione di competenze dovuta ai flussi in ingresso si accompagnerà un investimento massiccio nella formazione dei dipendenti pubblici già in servizio, valorizzata nei nuovi contratti di lavoro, attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione, e rafforzata dal rilancio della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) e di Formez PA", aveva spiegato all'epoca Brunetta, ricordando anche il ruolo fondamentale dei partner di questa iniziativa quali il mondo dell’università, insieme a top player tecnologici come TIM e Microsoft.
"In cinque anni abbiamo a disposizione quasi un miliardo di euro per uno scatto in avanti della PA, che può incarnare la postura civile, dinamica ed essenziale, fatta di impegno a investire su di sé, di cui la nostra società ha bisogno. Uno scatto che sosterrà la transizione digitale ed ecologica e che permetterà alle amministrazioni pubbliche di fornire servizi migliori e sempre più moderni a cittadini e imprese", ha concluso l'ex ministro della PA.
Consulta le slides del Piano strategico di formazione del capitale umano pubblico