Via libera del Consiglio al sostegno di 87,4 miliardi a favore di 16 Stati membri in forma di prestiti concessi nel quadro di SURE, lo strumento di solidarietà UE per sostenere il reddito dei lavoratori e aiutare le imprese a restare a galla. All'Italia la fetta maggiore.
Acronimo di Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency, SURE è un nuovo strumento che erogherà fino a 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti a condizioni di favore ai Paesi che ne hanno bisogno.
Obiettivo: far sì che i lavoratori non perdano il proprio reddito e aiutare le imprese affinché mantengano il proprio personale.
Come funziona SURE
Lo strumento fa parte di un più ampio programma per la ripresa, che poggia su quattro pilastri: il MES per gli Stati, la BEI per le imprese, un Programma per la ripresa economica, noto come Recovery Fund, e appunto SURE per i lavoratori.
SURE consente agli Stati membri di chiedere il sostegno finanziario dell'UE per contribuire al finanziamento degli aumenti repentini e severi della spesa pubblica nazionale - a partire dal 1º febbraio 2020 - connessi a regimi di riduzione dell'orario lavorativo e misure analoghe, anche per i lavoratori autonomi, o a determinate misure di carattere sanitario, in particolare sul posto di lavoro, in risposta alla crisi.
Tutti gli Stati possono avvalersene, ma lo strumento riveste un'importanza particolare per quelli più colpiti dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 e dal conseguente shock economico.
Per fornire agli Stati assistenza finanziaria a condizioni favorevoli, la Commissione raccoglierà fondi sui mercati internazionali dei capitali per conto dell'UE. I prestiti concessi a titolo di SURE saranno sostenuti dal bilancio europeo e da garanzie fornite dagli Stati membri in funzione della loro quota nell'RNL dell'Unione. L'importo totale delle garanzie è di 25 miliardi di euro. Formalmente, l'assistenza finanziaria sarà concessa mediante una decisione adottata dal Consiglio su proposta della Commissione.
Il 22 settembre gli Stati membri hanno fornito le loro garanzie, e ciò segna l'avvio dell'operatività di SURE fino al 31 dicembre 2022. Su proposta della Commissione, il Consiglio può decidere di prorogare il periodo di disponibilità dello strumento, ogni volta per un periodo supplementare di 6 mesi, qualora persistano gravi perturbazioni economiche causate dalla pandemia di Covid-19.
Il Consiglio ha approvato il 28 settembre un sostegno finanziario di 87,4 miliardi di euro a favore di 16 Stati membri. L'Italia è stato fra i primi Paesi a richiedere il sostegno SURE: 27,4 miliardi, la richiesta più alta fra quelle presentate finora.
La Commissione procederà ora alla raccolta di fondi sui mercati internazionali dei capitali per conto dell'UE e li concederà come prestiti back-to-back agli Stati membri che hanno fatto richiesta di prestito.