Roberto Gualtieri all'Economia, Luigi Di Maio agli Esteri, Stefano Patuanelli allo Sviluppo economico e spunta un ministero per l'Innovazione. Ecco com'è composta la squadra del Governo Conte bis. Il programma, in 29 punti, spazia dal salario minimo al green new deal.
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Sciolta la riserva sul Governo giallorosso: Giuseppe Conte è salito al Quirinale e ha presentato la lista dei suoi ministri al capo dello Stato. Domani alle 10 il giuramento.
La squadra di Governo
Partiamo da due ruoli chiave per il nuovo Governo: il sottosegretario alla presidenza del Consiglio è Riccardo Fraccaro (M5S).
Come annunciato nelle ore precedenti la salita di Conte al Quirinale, il Ministero dell’Economia va all’eurodeputato Roberto Gualtieri (Pd), presidente della commissione Bilanci a Strasburgo, mentre Luigi Di Maio ottiene gli Esteri.
Stefano Patuanelli (M5S), inizialmente in pole per le Infrastrutture, sale al dicastero dello Sviluppo economico. Mentre al MIT è l'attuale vicesegretaria dem Paola De Micheli.
Un tecnico, il prefetto Luciana Lamorgese, al Viminale e al ministero della Difesa Lorenzo Guerini del Partito democratico. Roberto Speranza, di Leu, alla Salute. All'Istruzione Lorenzo Fioramonti, già viceministro sempre al MIUR.
Tra le conferme Sergio Costa all'Ambiente e Alfonso Bonafede alla Giustizia.
Alle Politiche agricole la renziana Teresa Bellanova. Ai Beni culturali Dario Franceschini - con competenze anche sul turismo - che aveva già guidato questo ministero.
Nasce anche un ministero dell'Innovazione, guidato da Paola Pisano (M5S).
Federico D'Inca ai rapporti con il Parlamento, Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione, Francesco Boccia agli Affari regionali, Vincenzo Spadafora allo sport, Elena Bonetti alle Pari Oppurtunità, Enzo Amendola agli Affari europei e Giuseppe Provenzano al ministero del Sud.
Il programma di Governo: punto primo, la Manovra
Le linee programmatiche si aprono con il dossier più importante, su cui la nuova formazione dovrà iniziare da subito a lavorare. Nella Legge di bilancio 2020, si legge, sarà perseguita una politica economica espansiva, senza compromettere l’equilibrio di finanza pubblica, e, in particolare:
- la neutralizzazione dell’aumento dell’IVA,
- le misure di sostegno alle famiglie e ai disabili,
- il perseguimento di politiche per l’emergenza abitativa,
- le misure di deburocratizzazione e di semplificazione amministrativa,
- il rafforzamento degli incentivi per gli investimenti privati, nonché l’incremento della dotazione delle risorse per la scuola, per l’università, per la ricerca e il per il welfare.
Salario minimo e solidarietà
Torna il salario minimo garantito, che già faceva parte del contratto di governo gialloverde. E ai punti programmatici si aggiungono:
- riduzione delle tasse sul lavoro,
- legge sulla rappresentanza sindacale,
- equo compenso per i lavoratori non dipendenti,
- piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali,
- legge sulla parità di genere nelle retribuzioni,
- sostegno all'imprenditorialità femminile,
- recepimento delle direttive europee sul congedo di paternità obbligatoria e sulla conciliazione tra lavoro e vita privata,
- incremento del Fondo previdenziale integrativo pubblico, includendo la pensione di garanzia per i giovani.
Altro tema posto in cima al programma è la protezione dei diritti della persona e la rimozione di tutte le forme di diseguaglianze. Tema cui vengono affiancate misure di sostegno alle famiglie con persone con disabilità e alle famiglie numerose.
Green new deal e Impresa 4.0
Al quinto punto del programma del Governo Conte bis quello che viene definito un “Green New Deal”, una strategia che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale.
“Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto dei cambiamenti climatici”, si legge nel programma, “occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese. Occorre promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la ‘transizione ecologica’ e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare”.
Si propone anche l'introduzione di un apposito fondo che valga a orientare, anche su base pluriennale, delle iniziative imprenditoriali per l'eco-innovazione.
L'innovazione viene quindi connessa a una convincente transizione in chiave ambientale del sistema industriale, allo sviluppo verde per creare lavoro di qualità, alla piena attuazione dell’economia circolare, alla sfida della quarta rivoluzione industriale: digitalizzazione, robotizzazione, intelligenza artificiale. "Il piano Impresa 4.0 è la strada tracciata da implementare e rafforzare. Il Governo intende inoltre potenziare gli interventi in favore delle piccole e medie imprese", si legge nel programma.
Nel programma si fa anche riferimento a un piano di edilizia residenziale pubblica volto alla ristrutturazione del patrimonio esistente e al riutilizzo delle strutture pubbliche dismesse, in favore di famiglie a basso reddito e giovani. Il neonato Governo propone inoltre di adeguare le risorse del Fondo nazionale di sostegno alle locazioni e rendere più trasparente la contrattazione in materia di locazioni.
Massima priorità è accordata alle misure per il potenziamento delle politiche sul dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche.
Inoltre, le linee programmatiche puntano a un’accelerazione delle procedure di ricostruzione delle aree terremotate.
Riduzione della pressione fiscale
“Il Paese ha bisogno di un’ampia riforma fiscale, con semplificazione della disciplina e abbassamento della pressione fiscale. Occorre razionalizzare la spesa pubblica, operando una efficace opera di spending review e rivedendo il sistema di tax expenditures”, recita il programma di Governo.
Ricerca, infrastrutture e investimenti al Sud
Oltre a proporre un più stretto coordinamento tra centri universitari ed enti di ricerca, nel segno della internazionalizzazione, il programma di Governo punta sugli investimenti mirati alla realizzazione di nuove infrastrutture e all’ammodernamento di quelle esistenti.
Il Governo Conte bis rilancia l’idea di un piano straordinario di investimenti per il Sud, anche attraverso l’istituzione di una banca pubblica per gli investimenti che aiuti le imprese in tutta Italia e che si dedichi a colmare il divario territoriale del nostro Paese.
"Per le aree più disagiate occorre promuovere l’adozione e il coordinamento di vari strumenti normativi e di intervento, quali Contratti Istituzionali di Sviluppo, Zone Economiche Speciali, Contratti di Rete. Obiettivo fondamentale è quello di accelerare la realizzazione di progetti strategici, tra loro funzionalmente connessi, di valorizzazione dei territori, utilizzando al meglio i Fondi europei di sviluppo e coesione. Rientrano in tale ambito i progetti di infrastrutturazione, di sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, in materia di turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, di ambiente, occupazione e inclusione sociale", recita il programma.
Innovazione: investire in startup e PMI
Per far sì che l’innovazione tecnologica sia un vettore di crescita economica, il programma del Governo giallorosso intende favorire l’aumento degli investimenti privati, ancora troppo lontani dalla media europea, in start-up e PMI innovative.
Inoltre, anche il progetto di innovazione e digitalizzazione della Pubblica amministrazione costituisce una misura particolarmente efficace per contribuire allo sviluppo e alla crescita economica e culturale del Paese.
Turismo, export e agricoltura
Tre settori considerati strategici nel programma di Governo. Il turismo, in primis, che da solo contribuisce per più del 10% del PIL: oltre a misure concrete a sostegno delle imprese del settore, il Governo si impegna inoltre a promuovere i multiformi percorsi del turismo.
Il Conte bis propone inoltre un rafforzamento dell'export, individuando gli strumenti più idonei per promuovere e accompagnare il Made in Italy, potenziando le attività di consulenza e di supporto finanziario e assicurativo in favore degli esportatori, anche attraverso l’individuazione di un adeguato modello di condivisione dei rischi tra SACE e MEF. "Più in generale, si rende necessario accompagnare e sostenere gli imprenditori italiani che operano all’estero, elaborando alcune proposte che mirino a introdurre anche da noi le best practices in materia, ricavate dall’analisi comparativa con altri ordinamenti giuridici".
Infine, un altro comparto considerato decisivo per il Paese è l'Agrifood. Il Governo si propone, fra le altre cose, di adottare gli strumenti necessari sostenere le aziende agricole giovanili, investire nella ricerca in agricoltura, individuando come prioritari la sostenibilità delle coltivazioni e il contrasto ai mutamenti climatici, l’uso efficiente e sostenibile della risorsa idrica, la più ampia diffusione dell’agricoltura di precisione.
Occorre, inoltre, concorrere al rafforzamento delle regole dell’Unione europea per l’etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e porre la massima attenzione, in sede di negoziazione dei trattati commerciali, alla salvaguardia delle produzioni tipiche. Per le imprese agricole si aprirà a breve un negoziato strategico per la nuova PAC: l’Italia dovrà perseguire, anche in quella sede, l’obiettivo di valorizzare le nostre eccellenze agricole e la filiera agroalimentare.
Verso un nuovo rapporto con l’UE?
Dal programma emerge una visione meno critica rispetto al governo precedente nei confronti di Bruxelles: “Con la nuova Commissione occorrerà rilanciare investimenti e margini di flessibilità per rafforzare la coesione sociale, promuovendo modifiche necessarie a superare l’eccessiva rigidità dei vincoli europei in materia di politiche di bilancio pubblico. Occorrono regole orientate anche alla crescita non solo alla stabilità. Abbiamo bisogno di un’Europa più solidale, più inclusiva, soprattutto più vicina ai cittadini”, si legge.
Gli altri punti del programma
A completare il programma, una serie di temi caldi: dalla riduzione del numero dei parlamentari alla legge sul conflitto d’interessi, passando per l’immigrazione e la riforma della giustizia.