BCE e Unione bancaria - le priorita’ del Parlamento europeo

|Novità|17 gennaio 2019

BCEStrasburgo appoggia il piano della BCE di ridurre gradualmente le misure monetarie eccezionali e chiede di accelerare l’armonizzazione delle norme UE per le banche.

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In due risoluzioni distinte approvate a Strasburgo gli eurodeputati hanno definito le priorità per le azioni della Banca centrale europea per il 2019 e per il completamento dell'Unione bancaria.

Con riferimento all’Italia, il Parlamento si è detto d’accordo con l’argomentazione del presidente della BCE Mario Draghi, secondo il quale le dichiarazioni incoerenti fatte dal nuovo Governo hanno prodotto nel corso del 2018 un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato italiani.

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Azioni per la BCE

Nel testo dell'eurodeputato PPE Gabriel Mato sulla Banca centrale europea, approvato con 500 voti favorevoli, 115 contrari e 19 astensioni, gli europarlamentari si dicono favorevoli al piano della BCE di iniziare a ridurre gradualmente le misure monetarie eccezionali, introdotte al culmine della crisi finanziaria, invitando tuttavia alla cautela sulla velocità con cui tale riduzione dovrà essere effettuata.

Hanno inoltre chiesto alla banca di Francoforte di prestare particolare attenzione alle crescenti preoccupazioni per la recrudescenza delle bolle immobiliari e del debito del settore privato, alla necessità di continuare a incoraggiare gli investimenti pubblici e privati e di garantire che il denaro "a basso costo" fornito alle banche sia effettivamente trasferito, sotto forma di prestiti, all'economia reale.

Infine, Strasburgo ha incoraggiato la BCE a garantire la stabilità dei mercati finanziari dell'UE, anche nel caso di una Brexit senza accordo, e hanno chiesto alla Banca centrale europea di seguire da vicino gli sviluppi della tecnologia per un registro distribuito (blockchain) delle finanze.

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Avanti con l'Unione bancaria

Nell’altra risoluzione, a firma dell'eurodeputato Alde Nils Torvalds, approvata con 497 voti favorevoli, 125 contrari e 14 astensioni, gli eurodeputati hanno sottolineato la necessità di una maggiore armonizzazione per quanto riguarda la valutazione della stabilità di una banca, del suo fallimento o della sua probabilità di fallimento, nonché una distinzione più chiara tra poteri di vigilanza e poteri di intervento precoce.

Hanno inoltre espresso serie preoccupazioni sul cattivo stato delle norme antiriciclaggio nell'Unione bancaria, chiedendo un approccio comune dell'UE per la vigilanza e il rispetto di tali norme. Inoltre, la Commissione deve intervenire per ridurre il settore bancario ombra (shadow banking), che rappresentava il 40% del sistema finanziario dell'Unione alla fine del 2017.

Infine, il Parlamento ha ribadito la sua richiesta di raggiungere un accordo sul sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), strumento essenziale per il completamento dell'Unione bancaria.