Terzo settore: finanziamenti per iniziative nazionali e locali

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|19 ottobre 2018Pulsante icona social per XPulsante icona social per LinkedInPulsante icona social per Facebook
La Conferenza delle Regioni ha approvato l'atto di indirizzo per il finanziamento delle attività del Terzo Settore. A disposizione 62 milioni di euro per il solo 2018. > Dlgs 105-2018: le novita' del correttivo al Codice del Terzo settore

“Le Regioni hanno dato l’intesa all’atto di indirizzo con cui si finanziano diverse attività del Terzo Settore e con cui si prevede una programmazione triennale. Per il solo 2018 si tratta di un complesso di risorse è pari a circa 62 milioni di euro”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini, ha annunciato il via libera ai fondi per il Terzo Settore.

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Ok ai fondi per il Terzo Settore

Con l'entrata in vigore del Codice del Terzo Settore è stato previsto uno specifico Fondo diretto a sostenere, anche attraverso le reti associative, lo svolgimento di attività di interesse generale.

Il Fondo può finanziare infatti iniziative e progetti promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni comprese tra gli enti del Terzo Settore.

“Un'azione di sostegno e di sviluppo degli enti del Terzo Settore - che coinvolga i diversi enti, anche attraverso la diffusione della cultura del volontariato – è molto importante se si vuole davvero dare concretezza al principio di sussidiarietà”, ha osservato Bonaccini. “Ma il principio di sussidiarietà – ha concluso - può assumere ancora più valore nella sua declinazione verticale con un approccio che sia davvero basato sulla collaborazione a partire dalla dimensione regionale e fino a coinvolgere la dimensione nazionale”.

Le risorse per l'anno in corso ammontano complessivamente a 61.960.000 euro, di cui:

  • iniziative e progetti di rilevanza nazionale: 23.630.000 euro;
  • iniziative e progetti di rilevanza locale: 28.000.000 euro;
  • contributi per l’acquisto di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali: 7.750.000 euro;
  • contributo annuo ai soggetti di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), della legge n. 476 del 19 novembre 1987: 2.580.000 euro.

Per quanto riguarda i 28 milioni relativi ad iniziative e progetti di rilevanza locale, le risorse sono così ripartite tra le Regioni:

  • Piemonte: 1.992.640 euro
  • Valle d’Aosta: 467.760 euro
  • Liguria: 979.880 euro,
  • Lombardia: 3.521.440 euro
  • Provincia Autonoma di Bolzano: 671.320 euro
  • Provincia Autonoma di Trento: 700.440 euro
  • Veneto: 2.097.360 euro
  • Friuli Venezia Giulia: 938.160 euro
  • Emilia-Romagna: 1.934.960 euro
  • Toscana: 1.853.460 euro
  • Umbria: 764.560 euro
  • Marche: 1.020.480 euro
  • Lazio: 2.232.600 euro
  • Abruzzo: 847.720 euro
  • Molise: 502.760 euro
  • Campania: 1.741.480 euro
  • Puglia: 1.474.640 euro
  • Basilicata: 591.240 euro
  • Calabria: 938.440 euro
  • Sicilia:1.726.360 euro
  • Sardegna: 1.002.280 euro.

Le caratteristiche dei progetti finanziabili saranno individuate a cura delle Regioni e Province autonome nel rispetto degli obiettivi generali, delle aree prioritarie di intervento, nonché di eventuali ulteriori priorità emergenti a livello locale.

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