Emilia-Romagna: 25 milioni per i giovani alla ricerca di lavoro
Parte la seconda fase di Garanzia giovani in Emilia-Romagna: previsti interventi mirati per accompagnare al lavoro i giovani attraverso percorsi personalizzati.
Attività orientative, esperienze di formazione in impresa e percorsi formativi professionalizzanti definiti in funzione di specifiche opportunità di lavoro e servizi per l’incrocio domanda-offerta. E per i giovani che esprimono una propensione al lavoro autonomo, servizi di consulenza, tutoraggio e formazione e accesso al credito.
È quanto ha deciso di mettere in campo la Regione Emilia-Romagna per la seconda fase di Garanzia Giovani, il programma dell’Unione europea che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato del lavoro.
Per realizzare le proprie misure l’Emilia-Romagna ha a disposizione altri 25 milioni di euro, e potrà coinvolgere circa 20mila giovani.
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Come funziona Garanzia giovani
L’Italia ha scelto di attuare il programma mettendo a punto una strategia unitaria, condivisa tra Stato e Regioni. Il ministero del Lavoro, attraverso un Piano nazionale, ha delineato le azioni che la Garanzia Giovani può prevedere nel nostro Paese e quali sono le regole generali.
Ogni Regione ha quindi definito una propria strategia, scegliendo quali interventi e opportunità mettere in campo sul proprio territorio e con quali modalità.
Dall’accompagnamento al lavoro al sostegno all’autoimpiego
Garanzia Giovani in Emilia-Romagna si realizza con la collaborazione dell’Agenzia regionale per il lavoro, che garantirà in primo luogo l’accoglienza dei giovani, e la Rete Attiva per il Lavoro, ovvero, oltre ai Centri per l’impiego, anche quelli accreditati per erogare servizi per il lavoro a persone e imprese.
Saranno i Centri per l’impiego infatti prendere in carico i giovani ed individuare, attraverso un patto di servizio personalizzato, le misure più efficaci, in funzione delle diverse condizioni di partenza e delle diverse aspettative.
I giovani successivamente potranno scegliere il soggetto accreditato al lavoro al quale rivolgersi per fruire delle opportunità previste.
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Nel caso di giovani tra 15 e i 18 anni privi di qualifica, è previsto il reinserimento in un percorso formativo o percorso di accompagnamento al lavoro anche attraverso l’attivazione di un contratto di apprendistato per la qualifica o per il diploma professionale.
Tra le misure previste nel percorso proposto ai giovani, l’orientamento specialistico è finalizzato a permettere ai giovani di intraprendere scelte consapevoli e acquisire maggiore autonomia nella ricerca attiva del lavoro, anche certificando loro le eventuali competenze di cui sono già in possesso, maturate in seguito a un tirocinio o a processi di apprendimento informale.
La formazione mirata all’inserimento lavorativo prevede percorsi individuali o individualizzati (massimo 3 persone) progettati in coerenza con concrete opportunità di inserimento lavorativo. Si tratta di un’offerta formativa complementare e aggiuntiva rispetto a quella già resa disponibile nell’ambito delle proposte educative e formative regionali - finanziata con risorse del Fondo sociale europeo e regionali e finalizzata, ad esempio, al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali (sistema regionale di IeFP), di diplomi di tecnico superiore (Rete Politecnica) – a disposizione di tutti i giovani iscritti al programma e di cui sarà data loro ampia informazione.
I tirocini dovranno avere una durata minima pari o superiore a due mesi e una durata massima di sei mesi. I tirocini promossi a favore di giovani disabili o ragazzi svantaggiati potranno avere una durata massima di 12 mesi e prevedono, oltre al servizio di formalizzazione delle competenze garantito a tutti, il finanziamento dell’indennità con risorse pubbliche.
La misura dell’accompagnamento al lavoro (scouting per ogni giovane delle opportunità; tutoring e matching rispetto a caratteristiche e propensioni individuali) intende sostenere i giovani nella vera e propria fase di ricerca e di avvio delle esperienze di lavoro.
Per sostenere i giovani nello sviluppo di specifiche idee imprenditoriali intercettando le propensioni individuali all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego vengono realizzate azioni di accompagnamento all’impresa e supporto alle startup. Misure mirate e personalizzate di consulenza specialistica per lo sviluppo dell’idea imprenditoriale, assistenza per la stesura del business plan, accompagnamento per l’accesso al credito, servizi a sostegno della costituzione di impresa.
Per le idee di impresa ad alto contenuto tecnologico i servizi saranno messi a disposizione da Aster, la struttura in house della Regione Emilia-Romagna per l'innovazione e il trasferimento tecnologico.
I risultati della prima fase di Garanzia Giovani in Emilia-Romagna
Sono 84.319 i giovani Neet presi in carico dal 2014 ad oggi, dei quali 76.494 residenti in Emilia-Romagna e 7.825 residenti fuori Regione. Per il 51% sono maschi e il 49% femmine, mentre per quanto riguarda la cittadinanza l’81,8% sono italiani e il 18,2% sono stranieri. L’84% dei giovani che ha concluso una misura di politica attiva ha svolto un tirocinio formativo, il 14% ha ricevuto una misura formativa, l’1% ha effettuato il servizio civile e l’1% le misure per fare impresa.
Per quanto riguarda l’efficacia del programma Garanzia giovani, il 60% dei giovani presi in carico ha stipulato un contratto di lavoro. Prevalgono i contratti a tempo determinato (51,7%), seguiti dai contratti di apprendistato 31,1%), dai contratti a tempo indeterminato (10,4%) e da altri contratti di lavoro (6,8%).