Dalla plenaria del Parlamento europeo arriva il via libera a due testi sul tema mobilità. Obiettivi: sviluppare al meglio i sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS) e modernizzare la formazione dei conducenti.
Secondo le previsioni effettuate dall'Osservatorio Autopromotec, sulla base di uno studio realizzato dalla società di consulenza internazionale PwC, si assisterà a una crescita esponenziale del mercato della guida connessa e automatizzata: nel 2022 l'Europa dovrebbe diventare il primo mercato al mondo con un fatturato stimato in 48,4 miliardi di euro (+195,1%), mentre gli USA dovrebbero attestarsi sui 46,5 miliardi di euro (+162,7%).
Alla luce dell’importanza del settore va inquadrata l’indicazione, proveniente dal Parlamento europeo, di indicare obiettivi chiari per accelerare l'impiego di sistemi di trasporto intelligenti (C-ITS).
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La strategia UE per trasporti intelligenti C-ITS
“L'automazione bussa alla porta, tutti i veicoli devono comunicare e connettersi tra loro e con l'infrastruttura”, sottolienea István Ujhelyi (S&D), relatore della risoluzione approvata dal Parlamento europeo con 633 voti a favore, 43 contrari e 11 astenuti.
“Oggi disponiamo già di tecnologie C-ITS mature. Per il futuro, sosteniamo la neutralità tecnologica solo con la retrocompatibilità”, prosegue. “Il Parlamento invita la Commissione a presentare una proposta di regolamentazione sull'accesso ai dati relativi alle automobili entro la fine di quest'anno”.
Non solo. Gli eurodeputati chiedono anche all’Esecutivo UE di presentare al più presto una roadmap degli obiettivi che si intendono centrare tra il 2019 e il 2029 per accelerare la distribuzione di tecnologie C-ITS.
Allo stesso tempo, la Commissione e le autorità nazionali e locali dovrebbero provvedere con adeguati finanziamenti alla manutenzione e all’aggiornamento dell’infrastruttura stradale. Inoltre, i produttori di automobili e gli operatori delle telecomunicazioni dovrebbero collaborare per la diffusione fluida delle tecnologie di comunicazione C-ITS e dei servizi della tariffazione stradale e del tachigrafo digitale intelligente.
I veicoli intelligenti dovrebbero rispettare pienamente il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD), sostiene il PE, sottolineando la necessità di applicare standard elevati di cybersecurity.
Un'attenzione particolare, concludono gli eurodeputati, dovrebbe essere rivolta alla guida urbana, che implica una maggiore interazione con gli utenti della strada vulnerabili, come motociclisti, ciclisti, pedoni, aggiungono.
Anche l’Italia si muove: con il decreto Smart road parte la sperimentazione
Il decreto Smart Road, firmato dal ministro dei Trasporto Graziano Delrio a inizio marzo mira a realizzare un miglioramento della rete stradale nazionale attraverso una sua graduale trasformazione digitale, con l’obiettivo di renderla idonea a dialogare con i veicoli connessi di nuova generazione, anche nell’ottica di rendere possibile l’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, nonché per migliorare e snellire il traffico e ridurre l’incidentalità stradale.
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Previsti, dunque, gli interventi necessari per la comunicazione dei dati ad elevato bit-rate (ad esempio, la fibra), la copertura di tutta l’infrastruttura stradale con servizi di connessione di routing verso la rete di comunicazione dati, la presenza di un sistema di hot-spot Wifi per la connettività dei device dei cittadini, dislocati almeno in tutte le aree di servizio e di parcheggio, un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine e una stima/previsione per i periodi di tempo successivi.
Sulla base dei dati raccolti, poi, il sistema offrirà contenuti per servizi avanzati di informazione sul viaggio agli utenti, permettendo eventuali azioni di re-routing.
Formazione per i conducenti
Sempre nella seduta del 13 marzo la plenaria del PE ha adottato la proposta diretta a migliorare la formazione dei conducenti professionisti.
La Commissione europea aveva proposto di migliorare le norme sulla formazione dei conducenti per migliorare gli standard di sicurezza stradale nel febbraio 2017, come una revisione della direttiva 2003/59.
La proposta adottata da Strasburgo intende:
- modernizzare la formazione ponendo l'accento sulla sicurezza stradale, tra cui ad esempio la protezione degli utenti della strada vulnerabili e l'uso di sistemi di assistenza alla guida;
- chiarire le norme sull'età minima e quelle in materia di patenti di guida;
- rendere la direttiva più chiara e più facile da interpretare.
Inoltre, il Parlamento ha deciso di istituire un sistema di scambio elettronico per le qualifiche dei conducenti, che aiuta il riconoscimento reciproco della formazione svolta in un altro Stato membro dell'UE e può essere utilizzato anche dalle autorità di controllo.
A seguito del voto in Parlamento, il Consiglio dovrebbe adottare formalmente la direttiva a giugno.