Dopo Firenze e Milano, Torino prepara un documento programmatico per il Patto per la città, da 6 miliardi di euro.
Il modello è quello dei Patti per il Sud, i programmi che, nell'ambito del piano per il Mezzogiorno, individuano risorse, priorità e tempi d’azione per ciascuna delle aree del Paese interessate dai progetti di investimento. Esempio che il Governo replica puntando sui Patti per le città, rivolti ai principali centri del resto d'Italia, a partire da Milano a Firenze.
Patto Milano
Nel caso del capoluogo lombardo, il Patto è stato siglato a metà settembre tra il premier Matteo Renzi e il sindaco Giuseppe Sala nel corso di un evento organizzato nella sala Alessi di Palazzo Marino. Lo stanziamento, pari a 644 milioni di euro, è destinato a progetti riguardanti:
- mobilità urbana;
- dissesto idrogeologico e opere di prevenzione idraulica;
- edilizia residenziale: riqualificazione edifici pubblici e contrasto all'illegalità;
- manutenzione straordinaria di strade, edifici, aree verdi.
> Patti per il Sud – si aggiungono Molise e Sardegna
Patto Firenze
Il Patto siglato a Firenze dal premier e dal sindaco Dario Nardella nella cornice di Palazzo Vecchio vale 680 milioni di euro. Risorse che saranno impiegate per progetti riguardanti:
- mobilità urbana e metropolitana;
- ambiente e Smart City;
- turismo e cultura;
- sviluppo economico e produttivo;
- sicurezza e politiche sociali;
- edilizia scolastica.
Patto Torino
Regione Piemonte e Comune di Torino presentano al Governo un URL non più disponibile contenente una proposta di impegno comune in vista della firma del Patto per la città, che oltre a indicare delle priorità, delinea un metodo di lavoro per reperire le risorse.
Documento che, complessivamente, prevede una serie di interventi per un valore di 6,128 milioni di euro, articolati in 5 assi di intervento:
- infrastrutture;
- ambiente;
- sviluppo economico e produttivo;
- turismo e cultura;
- rafforzamento della pubblica amministrazione.
In particolare, gli investimenti prioritari riguarderanno la Pedemontana Biella-Romagnano e il completamento di corso Grosseto a Torino; 140 milioni di euro verranno destinati alle attività didattiche e di ricerca della Città della Salute di Torino (fondi nei quali sono compresi anche quelli dedicati al recupero dell’ex-Moi), e si procederà inoltre a un check up degli edifici scolastici in tutto il Piemonte.
Verranno anche attribuite risorse per l’ammodernamento del materiale rotabile (tram, treni e trasporto su gomma), mentre circa 105 milioni di euro serviranno per opere di bonifica (Coiro, Balangero e Serravalle) e per misure contro il dissesto idrogeologico. Le risorse per far fronte ai danni provocati dalla recente ondata di maltempo non faranno invece parte del Patto, e saranno oggetto di specifici interventi.
Per quanto riguarda le reti dei trasporti, compresi quelle sostenibili, le misure previste nel patto hanno un valore complessivo di circa 4,75 miliardi di euro. L’elenco, ha precisato l’assessore regionale ai Trasporti, riguarda progetti su tutto il territorio piemontese, in particolare nelle aree urbane e suburbane di Torino, Alessandria, Novara e Vercelli.