Due bandi in partenza (mobilità sostenibile e Life 2020) e altri sei in uscita entro i primi mesi del 2017: la Regione Lazio mette sul piatto 100 milioni di euro per la reindustrializzazione del territorio.
> FESR Lazio – contributi per mobilita', scienze della vita e agrifood
In linea con il piano Industria 4.0 lanciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, la Regione Lazio riparte con 100 milioni per il rinnovamento del sistema industriale.
“Puntiamo a uno sviluppo che tenga conto di un paradigma industriale nuovo rispetto al passato, in grado di valorizzare le nostre potenzialità” e che punti su “innovazione e trasferimento tecnologico, un collegamento più stretto tra mondo dell'impresa e della ricerca e che favorisca aggregazioni per la crescita dimensionale delle nostre imprese”. Così l'assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Fabiani illustra, nel corso di un evento ad hoc, i prossimi passi per la reindustrializzazione della Regione Lazio.
> Industria 4.0 – Calenda, via al Piano nazionale
Sul piatto ci sono complessivamente 150 milioni di euro a valere sui fondi europei della programmazione 2014-2020. Di questi, 100 milioni sono disponibili da subito attraverso una serie di bandi che saranno emanati entro gennaio 2017, spiega Fabiani.
Otto bandi per 100 milioni di euro
Si tratta, per la precisione, di otto bandi. I primi due “Mobilità sostenibile e intelligente” e “LIFE 2020” - presentati nel corso dell'evento presso il dipartimento di architettura dell'università Roma Tre - possono contare su uno stanziamento totale pari a 34,9 milioni di euro e intendono sostenere progetti imprenditoriali innovativi, che abbiano ricadute significative nei settori:
- mobilità sostenibile e intelligente, con focus negli ambiti automotive, logistica e trasporti;
- scienze della vita e agrifood, con focus negli ambiti farmaceutico, biomedicale, e-health, benessere/weelbeing e agroalimentare.
Nel corso del mese di novembre si aggiungeranno i bandi dedicati a ICT e tecnologie abilitanti (16,8 milioni), turismo e beni culturali (10,6 milioni), aerospazio e sicurezza (7,9 milioni).
Prevista per il mese di gennaio la pubblicazione dei bandi dedicati ai settori creatività (9,2 milioni), edilizia sostenibile, domotica, soluzioni smart (8,6 milioni), Circular Economy e energia (13,9 milioni).
Bandi che, spiega Fabiani, non nascono in un giorno ma sono il frutto di un lavoro partecipato iniziato a settembre 2015, con la messa a punto di un'apposita call for proposal: “abbiamo ricevuto 173 proposte, sulla base delle quali abbiamo realizzato gli Stati generali dell'industria, evento costituito di 12 tavoli” tematici, da cui hanno origine i bandi in questione.
> Lazio – il punto sugli Stati generali dell'industria
Agli oltre 100 milioni di euro se ne aggiungeranno altri 50, in base al grado di coinvolgimento registrato nei diversi bandi. Inoltre, annuncia Fabiani, “12 milioni saranno utilizzati per sostenere le infastrutture di ricerca” che svolgano un ruolo non solo nella produzione di ricerca, ma anche nel trasferimento tecnologico. “Infrastrutture che saranno finanziate solo se vedranno la presenza di attori della ricerca e imprese”.
Zingaretti: sui fondi europei impegni mantenuti
“Abbiamo cercato di affrontare e risolvere i nodi strutturali presenti, a partire dal debito e dall'uso dei fondi europei”, che rischiavano di andare perduti, e “abbiamo mantenuto gli impegni”. Così il presidente della Regione Nicola Zingaretti presentando i bandi Mobilità sostenibile e Life 2020.
“Il superamento di questi due ostacoli permette di avviare una politica nuova”, basata su una serie di temi chiave: dalle infrastrutture materiali (logistica, mobilità) a quelle immateriali (come la banda larga e ultra larga), dall'internazionalizzazione alla nascita e sviluppo delle startup.
E sull'ecosistema delle startup laziali interviene anche il direttore generale per la politica industriale del Ministero dello Sviluppo economico Stefano Firpo: “il Lazio inizia ad avere una massa critica interessante di startup innovative, si dovrebbe lavorare di più insieme sulla finanza a supporto di questo mondo, evitando di costruire mille fondi e fondini, ma lavorando insieme agli operatori per potenziare gli interventi in una logica di matching”.