Firmato il decreto per incentivare le rinnovabili diverse dal fotovoltaico, che mette a disposizione 435 milioni di euro l'anno.
Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda firma il decreto per l’incentivazione delle fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, che mette a disposizione, a regime, 435 milioni di euro all’anno a favore dei nuovi impianti che verranno selezionati nel 2016.
Il periodo di incentivazione avrà durata di vent’anni (venticinque per il solare termodinamico), e nel complesso verranno investiti nelle energie verdi circa 9 miliardi di euro.
Il provvedimento è stato firmato anche dal ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, e dopo la firma del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina approderà in Gazzetta Ufficiale.
In ritardo di un anno e mezzo, il decreto aveva ricevuto a fine aprile l'atteso ok della Commissione europea: Palazzo Berlaymont ha constatato che il decreto italiano favorisce l’integrazione dei produttori di energia rinnovabile nel mercato, reputando il regime conforme alle norme Ue sugli aiuti di Stato per la protezione ambientale e l’energia 2014-2020. In base a tali norme, gli Stati membri possono sostenere finanziariamente le energie rinnovabili a determinate condizioni.
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Cosa prevede il decreto
Il decreto prevede incentivi specifici per ciascuna fonte. In particolare, alle tecnologie “mature” più efficienti (come l’eolico) viene assegnata circa la metà delle risorse disponibili. La restante parte è equamente distribuita tra le tecnologie ad alto potenziale, con forti prospettive di sviluppo e penetrazione sui mercati esteri (come il solare termodinamico), e alle fonti biologiche il cui utilizzo è connesso alle potenzialità dell’economia circolare:
- Eolico onshore: 85 milioni di euro per 860 MW. Si tratta di un settore a basso costo incentivo, che ha dimostrato di poter sviluppare un’ampia concorrenza sulle procedure di accesso.