Accogliendo le richieste degli operatori, la Consob pubblica un nuovo regolamento sull'equity crowdfunding per startup e PMI innovative
La Commissione nazionale per le società e la borsa accoglie le proposte di modifica al regolamento sulla 'Raccolta di capitali di rischio da parte di imprese startup innovative tramite portali on-line'. Lo fa pubblicando una nuova bozza di regolamento in cui, si legge in una nota della Consob, accoglie le richieste degli operatori del settore.
“La necessità di modificare il Regolamento è stata determinata dalle novità introdotte dal decreto legge n. 3 del 24 gennaio 2015, meglio noto come Investment Compact che ha esteso alle PMI innovative, agli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) e alle società che investono prevalentemente in startup e piccole e medie imprese innovative, la possibilità di effettuare offerte di capitale di rischio tramite i portali online”, si legge nelle premesse al nuovo testo regolamentare.
“Tale necessità, inoltre, ha rappresentato l’occasione, da un lato, per avviare un confronto ed un approfondimento sulle novità normative introdotte dal legislatore primario, e dall’altro, per condurre, più in generale, un’ampia riflessione sull’impianto regolamentare a circa 2 anni dalla sua entrata in vigore”.
Oltre a garantire l’adeguamento del regolamento alle modifiche introdotte a livello legislativo, la Consob si spinge oltre, e propone di estendere la nozione di "investitori professionali", tenuti a sottoscrivere una quota dell'offerta ad una platea più ampia. In base alla proposta potrà essere incluso nella categoria chiunque risponda ai requisiti fissati dalla direttiva comunitaria in materia di prestazione dei servizi finanziari (Mifid) per la classificazione degli "investitori professionali su richiesta", identificati secondo criteri di conoscenza e di esperienza nelle attività di investimento.
La Consob propone inoltre di semplificare la procedura di esecuzione degli ordini, riducendo i costi di transazione. L'obiettivo è quello di rendere possibile la conclusione delle operazioni integralmente online, a condizione che i gestori si attrezzino ad effettuare le verifiche necessarie. Tale estensione viene indicata nella nuova bozza di regolamento come “l’unica opzione” in grado di garantire “l’aumento dei benefici, rendendo meno onerosa la ricerca di un soggetto professionale in grado di fornire garanzie sulla corretta valutazione dell’operazione”.
La Commissione nazionale per le società e la borsa propone quindi l'eliminazione della soglia minima di investimento oltre la quale l’investitore doveva per forza rivolgersi a una banca o una società di intermediazione mobiliare. Modifica che accoglie, e anzi supera, la richiesta avanzata dall'Associazione Italiana dell’Equity Crowdfunding (AIEC), costituita da gran parte delle piattaforme iscritte nel registro Consob, che chiedeva di rivedere la differenza tra persone fisiche e persone giuridiche nel regolamento iniziale (che impone per i primi un investimento minimo inferiore ai 500 euro, e per i secondi ai 5mila euro).
La soglia sparisce nella nuova bozza: viene infatti eliminato il tetto per la verifica da parte della banca o della SIM.
Si tratta di una novità determinante: finora le verifiche di appropriatezza dell’investimento ai fini Mifid potevano essere condotte soltanto dalle banche, e l’investitore che intendeva investire più di 500 euro l’anno in equity crowdfunding era tenuto ad aprire un conto corrente nella banca indicata dalla piattaforma. Ora, invece, si offre alle piattaforme la possibilità di condurre loro stesse la profilazione della clientela ai fini Midif.
Le proposte di modifica al regolamento sono sottoposte ora a una consultazione pubblica, che resterà aperta fino all'11 gennaio 2016.