Le piccole e medie imprese devono entrare con più forza nel mercato unico dei capitali. E’ quello che chiede il Parlamento europeo alla Commissione Ue in una risoluzione in discussione in queste ore.
Sono almeno quattro le azioni necessarie a portare più finanziamenti alle PMI nell’ambito del nuovo mercato unico dei capitali: mercati secondari dei titoli dedicati, quotazioni in borsa più semplici, strumenti finanziari standardizzati e potenziamento delle cartolarizzazioni. E’ quanto spiega la commissione Affari economici del Parlamento europeo, con una risoluzione in votazione martedì, indirizzata all’Esecutivo Ue. Il nuovo piano d’azione arriverà già nel 2015 e diventerà progressivamente operativo nel corso dei prossimi anni.
La comunicazione di marzo 2014
Già a marzo del 2014, sottolineano gli eurodeputati, la Commissione aveva licenziato una comunicazione nella quale aveva posto l’accento sulla necessità di diversificare le fonti di finanziamento a beneficio delle piccole e medie imprese. Da quell’iniziativa, però, sono arrivati pochi risultati concreti. Così, è necessario rilanciare l’azione dell’Europa su questo fronte, approfittando del nuovo pacchetto sul quale l’Esecutivo comunitario ha da poco aperto un dibattito.
Ipo più semplici
La commissione Affari economici indica diverse strade per creare un ambiente finanziario compatibile con l’esistenza di PMI, soprattutto nei paesi più colpiti dalla crisi. Per questo, si parla di “una semplificazione delle procedure di accesso alla quotazione in borsa da parte di imprese piccole e medie”, le cosiddette Ipo, sempre a condizione che siano assicurati criteri di solidità dei loro bilanci.
Via alle cartolarizzazioni
In generale, poi, bisogna insistere sulle fonti di finanziamento alternative al canale bancario. In questo senso, i deputati indicano chiaramente una strada: lo sviluppo dei mercati secondari dedicati ai titoli delle PMI e organizzati in maniera da farle crescere. Nella stessa chiave vanno viste le operazioni di cartolarizzazione che andrebbero semplificate, sempre con l’obiettivo di mettere liquidità preziosa a disposizione degli imprenditori.
Strumenti finanziari standard
Sul fronte degli strumenti finanziari, la commissione richiama l’Esecutivo comunitario alla “standardizzazione di alcuni prodotti e alla maggiore accessibilità sul mercato unico”. Anche questo può essere “uno strumento adeguato per aiutare la circolazione di liquidità, rafforzando il funzionamento del mercato”. Anche se bisogna mantenere la possibilità di creare prodotti tagliati sulle esigenze di clienti particolari. Infine, ogni nuova legislazione in materia finanziaria dovrà essere sottoposta a un’analisi di impatto e non dovrà penalizzare la piccole imprese, come spesso avvenuto in passato.
Piano pronto nel 2015
Si tratta di molti interventi, ai quali la Commissione europea deve lavorare da subito. Per questo dal Parlamento arriva l’invito a velocizzare i lavori sul piano di azione che dovrà essere presentato nel corso del 2015, passando subito alla fase delle proposte di legge operative. Già per la fine del 2018, secondo i deputati, i principali pilastri del nuovo mercato unico dovranno essere pronti alla piena implementazione.
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Ue: Bruxelles lancia progetto unione dei mercati dei capitali
La risoluzione del Parlamento