La Commissione europea pubblica una relazione sull'utilizzo dei fondi Ue per lo sviluppo rurale, pari nel settennato 2007-2013 a 96,3 miliardi di euro, circa il 20% del bilancio totale dell'attuale Politica agricola comune.
La ripartizione dei fondi di sviluppo rurale si articola in tre assi:
- miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale (Asse 1),
- ambiente e paesaggio (Asse 2),
- miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione delle attività economiche (Asse 3).
Se si guarda all'intera Unione, la spesa dei fondi per lo sviluppo rurale si attestava, a fine agosto, al 65% del totale. A guidare la classifica dei paesi più virtuosi, l'Irlanda, a quota 86,6%, seguita da Lussemburgo (86%), Belgio (83,6%) e Austria (81,4%). Le peggiori performance sono state registrate, invece, in Romania (50%), Bulgaria (49,1%) e in Grecia, che ha speso il 46,9% delle risorse e occupa l'ultimo posto della graduatoria. Nella parte bassa della classifica anche l'Italia, che a fine agosto aveva speso il 55,6% dei fondi per lo sviluppo rurale.
La Commissione Ue ha in programma una nuova verifica sull'utilizzo dei fondi per lo sviluppo rurale negli stati membri nel mese di dicembre.
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