L'Agenzia delle Entrate spiega che, ai fini dell'accesso al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo effettuate su incarico di committenti non residenti, rilevano solo le spese per le attività svolte direttamente dal commissionario in laboratori o strutture situati in Italia.
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Il chiarimento è contenuto nella risposta n. 83 del 26 marzo all'interpello presentato da una società che opera nel settore della distribuzione sul territorio nazionale di farmaci per uso umano, svolgendo anche attività di R&S, e che vorrebbe accedere al bonus ricerca in relazione all’attività condotta in Italia nell’ambito della sperimentazione clinica, sia in nome proprio che per conto della società madre di diritto statunitense.
La società madre committente, promotrice dell’attività di ricerca, ha infatti elaborato un protocollo di ricerca nel quale vengono definiti gli obiettivi e il disegno dello studio, mentre la fase di “sperimentazione clinica” è demandata a