Già previsto in via facoltativa, l'utilizzo di strumenti elettronici nelle gare in ambito edile diventerà obbligatorio dal 1° gennaio 2019 per opere dai 100 milioni di euro in su. L'obbligatorietà sarà, poi, gradualmente estesa anche per i lavori di importo minore.
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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha pubblicato il decreto ministeriale n. 560-2017, il cosiddetto decreto BIM (Building Information Modeling), che definisce tempi e modalità per introdurre l'obbligatorietà degli strumenti elettronici di modellazione nelle gare in ambito edile e infrastrutturale.
BIM: di cosa si tratta
Il BIM - Building Information Modeling (in italiano traducibile letteralmente come "Modellazione delle Informazioni di un Edificio") è il termine con cui si indica la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di una struttura, tramite l'utilizzo di un software. Principale obiettivo del BIM è la razionalizzazione delle attività di pianificazione, realizzazione e gestione di progetti in materia di edilizia e infrastrutture.
L'introduzione del BIM per gli appalti di opere infrastrutturali servirà, negli intenti del MIT, a proseguire il percorso verso una migliore qualità dei progetti e delle opere, in linea con quanto previsto dal Nuovo Codice Appalti (d.lgs. n.