L’imposta sul valore aggiunto crea una serie di ostacoli a chi fa affari in più di uno stato membro dell’Ue: diverse amministrazioni fiscali, lingue differenti, tanto per citare le questioni più comuni. Per semplificare tale sistema e fare un ulteriore passo avanti verso il pieno sviluppo del mercato unico, la Commissione europea ha adottato una proposta per introdurre uno sportello unitario per gli adempimenti Iva transfrontalieri, che consentirà alle imprese di dichiarare e pagare l'imposta nello stato membro in cui sono stabiliti anziché in quello del loro cliente.
In realtà, un servizio di questo tipo esiste già dal luglio 2003, ma riguarda soltanto i fornitori di servizi elettronici non Ue che si rivolgono ai consumatori europei. Dal primo gennaio 2015 lo sportello unico sull’Iva verrà introdotto anche per gli scambi fra stati membri.
Si tratta ancora di una versione mini, che sarà applicata ai servizi di commercio elettronico, teleradiodiffusione e telecomunicazione. Obiettivo della Commissione è estendere gradualmente tale approccio ad altri beni e servizi.
La proposta, adottata il 13 gennaio, si pone nel segno della semplificazione e dell’omogeneità. Regole comuni, dunque, che riguarderann