CCS, passi avanti per la governance e per i fondi
Con l'entrata in vigore del decreto-legge Infrastrutture è nato ufficialmente il Comitato CCS presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e si entra nella fase due delle politiche di governance per la realizzazione della strategia per la cattura e lo stoccaggio della CO2. Del CCS si è occupato anche il nuovo PNIEC, spedito nei giorni scorsi a Bruxelles, secondo cui «la cattura e lo stoccaggio/utilizzo della CO2 è indispensabile per traguardare l'obiettivo di contenimento del riscaldamento globale».
Anche la CCS nei contratti di sviluppo Net Zero, rinnovabili e batterie del PNRR
Il Comitato CCS è un organo collegiale composto da cinque membri, appartenenti a Mase, Ispra e Conferenza Unificata. Inoltre il dl Infrastrutture ha previsto una segreteria tecnica con rappresentanti del Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dell’Università e Ricerca, dell’Interno, oltre che della Conferenza Unificata, dell’Istituto Superiore di Sanità, di Ispra e del Comitato Centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici. In via transitoria sarà il Comitato ETS, integrato di tre componenti, a svolgere le funzioni del nuovo organismo, garantendo così la necessaria continuità delle procedure autorizzative in corso.<