Se la crisi di Governo rischia di rallentare l'approvazione del Recovery Plan dell'Italia a livello nazionale, a livello UE il documento di programmazione delle risorse Next Generation EU dovrà superare l'esame della Commissione e ottenere il via libera degli altri Stati membri.
Cresce di giorno in giorno la spinta sul Governo italiano per ripensare in termini sostanziali e qualitativi il Recovery Plan. Arrivano da Bruxelles, insieme alle raccomandazioni dei commissari Gentiloni e Dombrovskis a rafforzare il documento soprattutto sul fronte delle riforme, le indicazioni per l'approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Gli step per l'approvazione del Recovery Plan
I Piani per la ripresa e la resilienza sono valutati dalla Commissione europea entro due mesi dalla presentazione.
Nel giudizio il punteggio più alto deve essere ottenuto per quanto riguarda i criteri della coerenza con le raccomandazioni specifiche per paese, nonché del rafforzamento del potenziale di crescita, della creazione di posti di lavoro e della resilienza sociale ed economica dello Stato membro. Anche l'effettivo contributo alla transizione verde e digitale rappresenta una condizione preliminare ai fini di una valutazione positiva.
Su proposta della Commissione, il Recovery Plan deve poi essere approvato a maggioranza qualificata dal Consiglio, mediante un atto di esecuzione da adottare entro quattro settimane dalla proposta.
La valutazione positiva delle richieste di pagamento, invece, è subordinata al soddisfacente conseguimento dei pertinenti target intermedi e finali, condizione che verrà monitorata, su invito della Commissione, dal comitato economico e finanziario.
Laddove uno o più Stati membri individuino gravi scostamenti rispetto agli obiettivi concordati, questi potranno chiedere al presidente del Consiglio europeo di affrontare la questione nella riunione successiva. In questo caso, la Commissione non prenderà alcuna decisione relativa al conseguimento dei target intermedi e finali e all'approvazione dei pagamenti fino a quando il Consiglio non ne avrà discusso in maniera esaustiva.