Piano Juncker, ma anche strumenti come i PIR e i minibond. Le Pmi italiane sfruttano i nuovi meccanismi di finanziamento, ma resta ancora un potenziale inespresso sul mercato.
E’ quanto viene fuori da un’analisi delle nuove forma di finanziamento a disposizione delle piccole e medie imprese in Italia. Il Piano Juncker sta svolgendo la funzione per la quale era stato immaginato: la pecca principale, per adesso, riguarda alcuni settori, come le nuove energie.
Bene stanno andando anche alcune forme innovative di finanziamento, come i nuovi PIR. Ma anche i minibond, dopo anni di rodaggio, si stanno affermando. Eppure, resta da testare il potenziale di altri strumenti, come il crowdfunding e il peer-to-peer lending. E resta sempre sullo sfondo il venture capital