Nonostante il quadro congiunturale complicato, la ricostruzione pubblica e privata nei territori colpiti dal sisma continua a registrare risultati incoraggianti, frutto del lavoro di semplificazione effettuato negli ultimi due anni e mezzo.
Finanziamento BEI da 500 milioni a CDP per ricostruzione post sisma
E’ questa in buona sostanza la fotografia che viene fuori dagli ultimi dati sulla ricostruzione del terremoto del 2016, resi noti dal Commissario al sisma.
Sia sul fronte della ricostruzione privata sia sul versante di quella pubblica, infatti, aumentano gli immobili ricostruiti, i cantieri avviati e i contributi assegnati ed erogati.
Ciò nonostante “il lavoro che resta da fare è ancora enorme, a fronte del danno causato dal sisma, pari a 27,2 miliardi di euro, dei quali 19,4 relativi al solo patrimonio edilizio privato”, spiegano dagli uffici del Commissario.
Su questo fronte, nuova linfa dovrebbe arrivare dal Testo unico della ricostruzione privata, in via di definizione, e dalla nuova piattaforma per le domande di contributo, in fase di lancio.
Ricostruzione privata sisma 2016: a che punto siamo
Partendo dalla ricostruzione degli immobili privati, il dato che salta subito all’occhio è quello dei contributi concessi.
L’ufficio del Commissario al sisma ha infatti comunicato che "i contributi concessi sono arrivati a 15 mila, passando da 1,6 miliardi di fine 2020 a 4,8 miliardi, mentre le somme effettivamente liquidate alle imprese sulla base dello stato di avanzamento dei lavori sono passate da 684 milioni di euro di fine 2020 a 2 miliardi 284 milioni di euro".
Di pari passo è aumentato anche il numero degli immobili ricostruiti o in fase di ricostruzione. Gli edifici già riparati, infatti, sono 7.762, per oltre 17.500 singole abitazioni riconsegnate ai cittadini. I cantieri attualmente in fase di lavorazione sono, invece, pari a 7.131.
Ricostruzione pubblica sisma 2016: stato dell'arte
Incoraggianti anche i numeri che riguardano la ricostruzione degli edifici pubblici, incluse le chiese.
Attualmente, infatti, “i cantieri della ricostruzione pubblica aperti sono oltre 320, il doppio rispetto ad un anno fa, mentre gli interventi conclusi, tenendo conto anche delle chiese, sono 365”, spiegano dagli uffici del Commissario.
Per quanto concerne invece il prossimo futuro, spicca il dato sulla programmazione di nuovi interventi per ulteriori 1,2 miliardi di euro, che si vanno a sommare alle quasi 2 mila opere finanziate.
E’ inoltre in via di definizione un nuovo programma di ricostruzione per le chiese e gli edifici di culto, oltre ai quasi mille già finanziati dalle Ordinanze.
PNRR: gli interventi finanziati con NextAppennino
Ai cantieri della ricostruzione si stanno aggiungendo quelli dei progetti finanziati dal Fondo complementare al PNRR per le aree sisma 2009 e 2016, confluiti nel Programma NextAppennino.
Su questo fronte, infatti, gli uffici del Commissario spiegano che “gli interventi della prima parte del programma, che prevede investimenti sulle infrastrutture stradali e ferroviarie, la rigenerazione urbana, la conservazione dei beni culturali, lo sport, il turismo, e che riguardano l’area del cratere 2016, sono 525, per un valore di 626 milioni di euro”.
Per quanto concerne la seconda misura del programma (che riserva circa 700 milioni di incentivi e contributi alle imprese) sono invece in corso i bandi che - in base ai primi dati - stanno dando risultati incoraggianti.
I primi due bandi, che prevedono agevolazioni per gli investimenti di media e di grande dimensione, hanno infatti fatto registrare il triplo di richieste (600 milioni di euro) rispetto ai 190 milioni di euro disponibili.
Lo snellimento delle procedure e il futuro Testo unico della ricostruzione
Lo sblocco della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2016 è attribuibile soprattutto alle Ordinanze speciali in deroga emanate in questi anni.
La semplificazione delle procedure e delle norme avviata a primavera del 2020 ha prodotto, infatti, risultati tangibili che hanno portato in questo arco di tempo all’apertura di 11 mila cantieri della ricostruzione privata, 4 mila dei quali negli ultimi dodici mesi.
Questa la situazione su quanto fatto finora. A breve, invece, si dovrebbe entrare in una nuova fase. “La regolazione normativa condotta con le Ordinanze in questi ultimi due anni e mezzo si è oggi sostanzialmente esaurita, ed è sintetizzata nel Testo Unico della ricostruzione privata, di cui la Cabina di Coordinamento ha già avviato la discussione”, hanno spiegato infatti dall’ufficio del Commissario.
Abbastanza rapidi i tempi di attuazione. “Il Testo Unico, che abroga in tutto o in parte una settantina di vecchie Ordinanze, dovrebbe essere adottato formalmente a inizio novembre”.
Novità in arrivo anche sul fronte della presentazione e gestione delle domande di contributo. Parallelamente alla definizione del Testo Unico, procede infatti anche la messa a punto della “nuova piattaforma telematica di gestione delle richieste di contributo, che da gennaio sostituirà il sistema attuale, ormai obsoleto. La piattaforma, già attiva ed in fase di test, sarà aperta nei prossimi giorni alla sperimentazione dei professionisti”.
Infine, passi in avanti sull’attività di programmazione della ricostruzione. A dicembre sono infatti attese, anche in forma semplificata, “le richieste di contributo da parte dei cittadini che beneficiano di forme di assistenza come CAS e SAE. Inoltre, nei Comuni maggiormente colpiti dal sisma è stata avviata insieme alle amministrazioni comunali e agli Uffici Speciali delle Regioni la definizione di cronoprogrammi specifici per la presentazione dei progetti da parte dei cittadini, che tengono conto anche delle interferenze tra i cantieri privati e pubblici, per accelerare la ricostruzione dei centri storici più danneggiati.
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