Alla luce del miglioramento della crisi sanitaria in Europa, la Commissione europea ha deciso di revocare il quadro temporaneo per la valutazione delle questioni in materia di antitrust in risposta alla pandemia di Covid-19. Parallelamente, Bruxelles ha adottato un 'avviso di orientamento informale', che consente alle imprese di chiedere chiarimenti sull'applicazione delle regole di concorrenza dell'UE a fronte di questioni nuove o irrisolte.
Oggi, 3 ottobre, la Commissione europea è intervenuta in materia di antitrust con due interessanti provvedimenti. Il primo revoca il quadro temporaneo di valutazione da parte dell'UE dei progetti di cooperazione delle aziende in materia di prodotti e servizi essenziali posti in essere nella fase critica dell'emergenza Covid-19.
Il secondo, invece, ha introdotto delle modifiche alla comunicazione sull'orientamento informale, aumentando la possibilità per le imprese che chiedono orientamenti in materia di concorrenza di ottenere un riscontro da Bruxelles.
Antitrust, come cambia il quadro temporaneo in risposta alla pandemia
Il quadro temporaneo per la valutazione delle questioni in materia di antitrust in risposta all'emergenza Covid-19, adottato nell'aprile 2020, ha stabilito i criteri seguiti dalla Commissione europea per valutare i progetti di cooperazione volti a porre rimedio alla carenza di approvvigionamenti di prodotti e servizi essenziali durante la crisi pandemica.
Inoltre, questo strumento ha introdotto la possibilità per l'Esecutivo europeo di fornire alle imprese assicurazioni di conformità - mediante "lettere di patronage" ad hoc - su progetti di cooperazione specifici.
In data odierna, Bruxelles ha ritenuto opportuno revocare il quadro temporaneo in quanto, nella fase attuale, non sono più presenti le circostanze eccezionali e le relative sfide che potrebbero determinare la necessità che le aziende cooperino per attenuare gli effetti della crisi.
In caso di deterioramento improvviso e inatteso della situazione sanitaria e di conseguenti interruzioni dell'approvvigionamento di prodotti e servizi essenziali, le imprese possono chiedere orientamenti ai sensi della comunicazione sull'orientamento informale riveduta.
Riesame della comunicazione sull'orientamento informale
La comunicazione sull'orientamento informale del 2004 specificava le circostanze in cui la Commissione europea riteneva opportuno dare orientamenti informali alle imprese sull'applicazione delle norme di concorrenza dell'UE. I rigidi criteri definiti nel documento limitavano le circostanze in cui l'istituzione comunitaria poteva fornire orientamenti, motivo per il quale lo strumento non è mai stato utilizzato.
Nel maggio 2022, Bruxelles ha invitato tutte le parti interessate a fornire un riscontro sul progetto di testo della comunicazione riveduta sull'orientamento informale, in stretta cooperazione con le autorità nazionali garanti della concorrenza e nell'ottobre 2022 ha pubblicato una relazione di sintesi sui risultati della consultazione.
Il testo riveduto adottato oggi aggiorna i criteri specificati nel documento del 2004, consentendo alla Commissione europea di fornire orientamenti informali alle aziende in casi che presentano questioni nuove o irrisolte, comprese le crisi o altre emergenze. In particolare, lo strumento riveduto:
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aumenta la flessibilità dell'Esecutivo europeo per affrontare una gamma più ampia di questioni nelle lettere di orientamento, consente alla Commissione europea di tenere conto della pertinenza delle pratiche per il conseguimento delle sue priorità e degli interessi dell'UE;
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amplia la definizione di "nuove" questioni per le quali non sono disponibili "chiarimenti" nel quadro giuridico dell'UE al fine di includere i casi per i quali non vi sono "chiarimenti sufficienti".