La misura in questione è quella disciplinata dalla Circolare n. 2/394/2022 che SIMEST - anticipando l’approvazione definitiva della legge di conversione del dl Aiuti - ha nel frattempo pubblicato e che segue, a qualche mese di distanza, la prima misura in risposta alle conseguenze della guerra in Ucraina che era stata finanziata sempre grazie al Fondo 394.
La scelta del governo di supportare l’export italiano colpito dalla crisi ucraina grazie al Fondo per l’internazionalizzazione gestito da SIMEST non è infatti nuova. Già tre mesi fa, la legge di conversione del DL 14-2022 aveva attivato il Fondo per sostenere le imprese italiane che - prima della guerra- maturavano quote consistenti di export in Russia, Ucraina e Biolorussia.
Con il DL 50-2022 il governo ha sostanzialmente ampliato la platea di beneficiari, mettendo a disposizione il Fondo 394 non solo delle imprese che esportavano in quei paesi, ma anche delle aziende esportatrici che stanno subendo effetti negativi sulle esportazioni derivanti da difficoltà o rincari degli approvvigionamenti derivanti dalla crisi.
Ecco dunque come funzionano le due linee del Fondo 394-81 a sostegno delle imprese che esportano e che sono state colpite dalla crisi ucraina, alla luce dei decreti 14-2022 e 50-2022.
SIMEST, guerra Ucraina: aiuti alle imprese che esportavano in Russia, Ucraina e Bielorussia
La prima linea del Fondo 394 destinata alle imprese esportatrici colpite dalle conseguenze negative della guerra in ucraina è quella disciplinata dall'articolo 5-ter del DL 14-2022, a cui si può accedere dal 12 luglio.
In ottemperanza con la comunicazione della Commissione UE sul quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina (
