
Con i suoi 59 articoli, infatti, la legge n. 206-2023 si articola in diversi blocchi, tutti tesi però a sostenere e tutelare i grandi comparti del Made in Italy noti in tutto il mondo. Le misure operano sia su specifici settori, come l’agroalimentare, le industrie creative e culturali, l'artigianato, il legno e il tessile, solo per citarne alcuni, che trasversalmente a vantaggio di tutti i settori. Parliamo, in primis, del Fondo nazionale del Made in Italy, che con il suo budget da 1 miliardo sostiene le filiere strategiche nazionali. Ma parliamo anche di misure che, seppur più contenute sotto il profilo economico, agiscono comunque in maniera orizzontale ai settori sostenendo ad esempio l'introduzione di determinate tecnologie (a cominciare da blockchain e metaverso) oppure la partecipazione alle fiere.
Ecco dunque cosa prevede la legge Made in Italy e quali fondi stanzia per i singoli settori.