Acciaio – nuova inchiesta antidumping su prodotti da Paesi extra-Ue

|Strategie|11 luglio 2016

Sotto esame sono i prodotti siderurgici laminati a caldo provenienti da Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina.

Steel - Pixabay

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La Commissione europea ha avviato un'indagine per stabilire se le importazioni di specifici prodotti in acciaio laminati a caldo provenienti da Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina siano state oggetto di dumping sul mercato Ue e stiano quindi arrecando "grave danno all'industria dell'Unione". Si tratta, spiega Bruxelles, di elementi utilizzati sia come parti di altri prodotti siderurgici che direttamente in diverse applicazioni industriali, in ambito edile, navale ed energetico.

La denuncia alla base dell'inchiesta era stata presentata il 23 maggio 2016 dall'Associazione europea della siderurgia (Eurofer) per conto di produttori che rappresentano oltre il 25% della produzione totale dell'Unione della merce in oggetto.

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La denuncia di dumping da parte di Brasile, Iran, Russia e Ucraina si basa sul confronto tra il prezzo interno del prodotto e il prezzo di esportazione dello stesso verso l'Unione europea. In assenza di dati affidabili sui prezzi interni per la Serbia, la denuncia di dumping si basa sul confronto tra il valore normale costruito (tenendo conto di costi di produzione, vendita, spese generali e amministrative, profitto, etc) con il prezzo all'esportazione del prodotto nell'Unione.

Su questa base, i margini di dumping calcolati, si legge nel URL non più disponibile, sono "significativi" per tutti i Paesi interessati. Eurofer, si legge ancora, ha poi dimostrato che le importazioni del prodotto in esame dai 4 Paesi coinvolti sono aumentate in termini assoluti e in termini di quota di mercato.

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