Confimi Industria – un contratto unico per la manifattura

|Strategie|05 maggio 2016

Fisco, contratti e rapporti con l'Ue sono le priorità per rilanciare le PMI italiane secondo la Confederazione della manifattura e dell'industria privata

Industria

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A tre anni dalla nascita, Confimi industria approfitta dell'assemblea nazionale per fare il punto su primi risultati – 28mila imprese rappresentate per un fatturato totale di 71 miliardi di euro - e proposte di lavoro, come il contratto unico della manifattura. Sullo sfondo l'urgenza di rialzarsi da una crisi che ha costretto alla chiusura 650mila imprese e distrutto quasi 2,5 milioni di posti di lavoro e ora impone, spiega il presidente Paolo Agnelli, misure per “rendere le PMI nuovamente concorrenziali”.

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Invertire la tassazione

La prima proposta riguarda il fisco, un fattore che incide non poco in termini di competitività rispetto alle controparti europee e internazionali. Per il presidente di Confimi si può aumentare l'Ires, ma occorre abbassare la tassazione sull'energia e sul lavoro, costi che fanno lievitare i prezzi delle merci italiane. “Le imprese non sono contente di pagare tasse in anticipo, perchè in questo modo gravano sui costi dei prodotti, ma saranno più contente di pagare tasse se avranno realizzato utili”.

Una nuova politica industriale

Più in generale, secondo Agnelli, servono scelte strategiche di politica industriale che riflettano asset, competenze ed eccellenze del manifatturiero made in Italy. Così come la Francia sta puntando sull'alta tecnologia e la Germania sui processi, oltre che sui prodotti, spiega il numero uno di Confimi Industria, anche l'Italia dovrebbe guardare a “un'industria 4.0 capace di competere a livello internazionale”.

Il ritardo nel definire una politica industriale chiara e ambiziosa, però, non è da attribuire solo alla politica, chiarisce Agnelli, ma anche ai limiti dei corpi intermedi che avrebbero dovuto garantire la rappresentanza degli interessi di imprese e lavoratori e che invece non sono riusciti a frenare il processo di deindustrializzazione.

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