L'Italia ha tempo fino al 31 dicembre 2016 per garantire il rispetto delle condizionalità ex ante ed evitare la sospensione dei fondi Ue
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Smart Specialization Strategy e Piani per acque, trasporti e rifiuti. Sono le condizionalità ex ante di cui l'Italia deve assicurare il rispetto entro fine anno per evitare il blocco dei fondi europei 2014-2020. A ricordarlo è stata la commissaria per la Politica regionale Corina Cretu, intervenendo, insieme al commissario per la crescita e l'occupazione Jyrki Katanein, a un incontro al Parlamento europeo sulle sinergie tra fondi strutturali e Piano Juncker per lo sviluppo del Mezzogiorno.
L'iniziativa, promossa dal presidente del gruppo S&D al Parlamento Ue Gianni Pittella, ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Regioni del Sud, del presidente della commissione Affari economici del Pe Roberto Gualtieri e della presidente della delegazione Pd all'Europarlamento Patrizia Toia.
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Cretu, garantire rispetto condizionalità ex ante
Oltre a un contesto di finanza nazionale solido (condizionalità macroeconomica) e all'allineamento alle strategie e alle raccomandazioni Ue, la Politica di Coesione 2014-2020 richiede che l'utilizzo dei fondi strutturali europei non sia rallentato da ostacoli di carattere normativo, regolatorio o pianificatorio.
Per questo, la Commissione ha previsto delle condizionalità ex-ante per ciascuno degli 11 obiettivi tematici, adattate in ciascun Accordo di partenariato alle specificità nazionali, che devono essere garantite prima di effettuare gli investimenti programmati.
Nel caso dell'Italia, al momento dell'approvazione dell'Accordo di partenariato per l'utilizzo dei fondi Ue 2014-2020 diverse di queste pre-condizioni per l'utilizzo delle risorse comunitarie risultavano ancora solo parzialmente soddisfatte e alcune devono essere garantite entro la fine dell'anno per evitare la sospensione dei pagamenti.