La mobilità condivisa fa passi da gigante in Italia: tra il 2015 e il 2017 i servizi bike e car sharing sono aumentati del 50%. Milano si conferma in pole position, ma la crescita più forte di questi servizi si registra al Sud.
Circa il 28% della popolazione in Italia preferisce la mobilità condivisa. I servizi di bike sharing, car sharing e carpooling fra il 2015 e il 2017 hanno registrato un aumento del 50%, garantendo a 18,1 milioni di cittadini l'utilizzo di almeno un servizio (circa, appunto, il 28% della popolazione).
A dirlo, il Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility presentato in occasione della II Conferenza Nazionale organizzata dall'Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility (iniziativa del ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e composto da 80 membri fra cui tutti gli operatori di sharing), in partnership con Deloitte e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Sharing mobility: è boom, soprattutto di bici condivise
Ad avere maggiore successo nel Belpaese nell’ultimo anno sono stati il bike sharing, il car sharing, ma anche il car pooling, lo scooter sharing e il bus sharing, oltre alle nuove app, che in un’unica piattaforma permettono di prenotare e acquistare tutta la sharing mobility a disposizione nelle città italiane.
Un successo confermato dai numeri. Si pensi alle bici condivise, che sono arrivate a quota 40mila in 265 Comuni, cifra che fa dell'Italia il Paese numero uno in Europa per diffusione del bike sharing.
Va bene anche l'auto in condivisione: circa 8.000 auto in car sharing per 1.077.589 utenti, nelle due formule free floating (l’auto che si preleva e si lascia ovunque) e station-based (si preleva e lascia in appositi spazi) e a circa 2,5 milioni di utenti per il car pooling extraurbano.
Continua inoltre a salire il numero di veicoli a zero emissioni: è elettrico infatti il 27% degli scooter e delle auto condivise che circolano nelle città italiane.
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