Porti e logistica – una mappa per capire il sistema italiano

|Strategie|31 gennaio 2018

Porti italiani - Photo credit: Franco NocetiUna mappa interattiva e open data per scoprire com’è organizzato il sistema portuale italiano alla luce della riforma voluta da Delrio, e la sua integrazione con la rete di trasporti europea TEN-T.

Aree logistiche integrate - modello pugliese-lucano per nuovi porti

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha realizzato una mappa interattiva che illustra la nuova organizzazione del sistema portuale italiano e la sua integrazione con la rete di trasporti europea, rendendo conto delle opportunità per chi investe e lavora nel settore marittimo.

Ma facciamo un passo indietro: torniamo alla riforma della portualità e della logistica voluta dal ministro Graziano Delrio, che ha ridisegnato il sistema portuale nazionale.

Cosa prevede la riforma della portualità e della logistica

Migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, agevolare la crescita dei traffici delle merci e delle persone e la promozione dell'intermodalità nel traffico merci, anche in relazione alla razionalizzazione, al riassetto e all'accorpamento delle Autorità Portuali esistenti. Questo l’obiettivo del Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), approvato nell’estate del 2015 dal Consiglio dei Ministri, che prevede una strategia per il rilancio del settore e identifica azioni di policy a carattere nazionale finalizzate al recupero della competitività economica del “sistema mare” in termini di produttività ed efficienza.

Il “sistema mare” è inteso, dunque, come “strumento attivo di politica economico-commerciale euromediterranea”, oltre che come “fattore di sviluppo e coesione del Mezzogiorno” e volano per “sostenibilità, innovazione, sostegno al sistema produttivo del Paese”.

Il Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL) prende piede dalle analisi condotte su alcuni aspetti prioritari di intervento.

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