Dal rinvio delle tasse a settembre allo stop della prima rata dell’IMU per alberghi e stabilimenti. Ecco le principali misure fiscali previste dalla legge di conversione del dl Rilancio approvata dal Senato.
Sospensione di notifiche e versamenti di cartelle e avvisi
Viene esteso l’arco temporale di alcuni interventi agevolativi già previsti nel precedente dl Cura Italia. In particolare il nuovo provvedimento differisce al 31 agosto 2020 (prima era il 31 maggio) il termine della sospensione della notifica di nuove cartelle e dell’invio di altri atti della riscossione, compresa la possibilità per l’Agenzia di avviare azioni cautelari ed esecutive, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.
Concesso maggiore tempo anche per i pagamenti derivanti da cartelle, avvisi di addebito e avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione, in scadenza dall’8 marzo, che resteranno sospesi – anche in questo caso - fino al 31 agosto 2020 (prima era il 31 maggio). I versamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il 30 settembre 2020.
Resta valida la possibilità di richiedere una rateizzazione la cui domanda, al fine di evitare la successiva attivazione di procedure di recupero da parte dell’Agenzia, deve essere presentata entro il 30 settembre 2020.
Stop a pignoramenti già avviati su stipendi e pensioni
Vengono sospesi dal 19 maggio 2020 (data di entrata in vigore del decreto) al 31 agosto 2020 gli obblighi derivanti dai pignoramenti presso terzi aventi ad oggetto stipendi e pensioni e altre indennità assimilate, effettuati dall’agente della riscossione prima dell’entrata in vigore del provvedimento.
Pertanto fino al 31 agosto 2020, il datore di lavoro/ente pensionistico non effettuerà le relative trattenute e le somme saranno rese disponibili al debitore. Restano fermi gli accantonamenti effettuati prima del periodo di sospensione e non sono rimborsabili le quote già versate all’agente della riscossione prima dell’entrata in vigore del provvedimento.
Con il messaggio n.