Utilizzare la cooperazione rafforzata tra Roma e Bruxelles per sostenere gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, in tema di ambiente e sicurezza. E' questa la proposta dalla ministra per il Sud Barbara Lezzi per rilanciare gli investimenti.
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Nel suo incontro a Bruxelles con la commissaria europea per la politica regionale, Corina Cretu, la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, ha proposto di adottare un protocollo di cooperazione rafforzata per sostenere gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico ed altri interventi prioritari in tema di ambiente e sicurezza del territorio.
Saranno incluse anche le misure volte a risolvere situazioni di pericolo connesse alla viabilità provinciale e comunale, ai collegamenti tra le aree interne a bassa densità di popolazione ed ai presìdi di protezione civile.
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Cooperazione rafforzata contro dissesto idrogeologico
Nel dettaglio il protocollo di cooperazione rafforzata proposto dall'Italia si concretizzerà nella stretta collaborazione tra l’Agenzia per la Coesione Territoriale e le Autorità di gestione dei Programmi operativi cofinanziati dai fondi UE, con la partecipazione della Commissione europea, in un costante confronto metodologico per la tempestiva attuazione degli interventi e il pieno conseguimento dei risultati.
Inoltre, il piano consentirà il rispetto della programmazione delle risorse nazionali e comunitarie della Politica di coesione e un affiancamento per le strutture amministrative locali per migliorare e snellire le procedure, anche attraverso l’istituzione di specifiche Task Force tematiche e Unità operative coordinate dall’Agenzia.
Si definiranno ed aggiorneranno periodicamente le aree tematiche e, per ognuna di esse, specifiche tabelle di marcia ("Road Map" trimestrali) per verificare il conseguimento dei risultati.
Lo strumento della cooperazione rafforzata è stato già utilizzato con la Sicilia, che a giugno aveva un ritardo nella spesa di circa 800 milioni di euro di fondi europei, ha ricordato la ministra. "La cooperazione ha comportato un impegno da parte di tutte le istituzioni coinvolte ad accelerare le procedure e superare gli ostacoli, con ottimi risultati. Ora questa stessa procedura la vogliamo riproporre per gli interventi di contrasto al dissesto idrogeologico in tutte le Regioni, mettendo a sistema tutte le risorse europee e nazionali, per superare gli ostacoli burocratici e le lentezze che si creano nel dialogo interistituzionale tra Europa, governo, Regioni e comuni."
Fondi UE post 2020
La Lezzi ha poi commentato il voto della commissione Sviluppo regionale (REGI) dell'Europarlamento sulle norme che regoleranno sette diversi fondi UE post 2020, affrontando il tema del blocco dei fondi strutturali ai paesi che non rispettano i vincoli di bilancio UE, il Regolamento contenente le disposizioni comuni (Regolamento CPR).
Secondo la ministra è necessario rivedere le regole europee, affinché un paese possa accedere alla flessibilità in maniera obiettiva quando ha la necessità di contrastare un ciclo economico avverso. Giudizio negativo sulla 'macrocondizionalità economica', che permette di sospendere l'accesso ai fondi UE in caso di mancato rispetto dei vincoli di bilancio europei.
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