Più diritti per tutti i lavoratori europei, che siano subordinati o autonomi, che lavorino nel proprio Paese o in un altro Stato membro. E' quanto proposto dalla Commissione UE, nell'ambito del Pilastro europeo dei diritti sociali.
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Nuove iniziative da Bruxelles nell'ambito del Pilastro europeo dei diritti sociali: la Commissione ha presentato una proposta relativa a un'Autorità europea del lavoro e una raccomandazione per garantire l'accesso alla protezione sociale per tutti i lavoratori subordinati e autonomi, insieme a una comunicazione sul monitoraggio dell'attuazione del Pilastro, che sarà strettamente collegata al Semestre europeo.
“L'Europa è ormai in costante crescita e l'occupazione è in aumento, ma dobbiamo garantire che la crescita sia più inclusiva, a vantaggio di tutti. Il pacchetto punta a questo obiettivo indicando alcune fasi: garantire che le norme in base alle quali le persone possono vivere e lavorare nell'Unione europea siano note e applicate, dare seguito all'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, favorire il generale slancio per i diritti sociali e concentrarsi sull'accesso alla protezione sociale”, ha dichiarato il vicepresidente responsabile per l'Euro e il dialogo sociale Valdis Dombrovskis.
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Il Pilastro europeo dei diritti sociali
Le proposte rientrano nel Pilastro europeo dei diritti sociali, l'iniziativa annunciata per la prima volta dal presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker nel discorso sullo Stato dell'Unione del 9 settembre 2015 e lanciata ufficialmente in occasione del vertice dei capi di Stato e di Governo di Göteborg del 17 novembre.
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Il Pilastro indica una serie di principi e diritti sociali da garantire a livello UE, con riferimento a tre ambiti:
Pari opportunità e accesso al mercato del lavoro
- Istruzione, formazione e apprendimento permanente;
- Parità di genere;
- Pari opportunità;
- Sostegno attivo all'occupazione;
Condizioni di lavoro eque
- Occupazione flessibile e sicura;
- Retribuzioni;
- Dialogo sociale e coinvolgimento dei lavoratori;
- Equilibrio tra attività professionale e vita familiare;
- Ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato e protezione dei dati;
Protezione sociale e inclusione
- Assistenza all’infanzia e sostegno ai minori;
- Protezione sociale;
- Prestazioni di disoccupazione;
- Reddito minimo;
- Reddito e pensioni di vecchiaia;
- Assistenza sanitaria;
- Inclusione delle persone con disabilità;
- Assistenza a lungo termine;
- Alloggi e assistenza per i senzatetto;
- Accesso ai servizi essenziali.
Un'Autorità europea del lavoro
La proposta di un'Autorità europea del lavoro deriva dal fatto che nel corso dell'ultimo decennio il numero di cittadini che si spostano per vivere e/o lavorare in un altro Stato membro è quasi raddoppiato, raggiungendo i 17 milioni nel 2017. Il nuovo organismo avrebbe quindi il compito di aiutare cittadini, imprese e amministrazioni a sfruttare al meglio la libertà di circolazione tutelando i diritti dei lavoratori e facilitando il rispetto delle norme UE.
Tre gli obiettivi perseguiti dalla Commissione attraverso la nuova Autorità:
- fornire ai cittadini e alle imprese informazioni su posti di lavoro, apprendistati, programmi di mobilità, assunzioni e corsi di formazione e dare ndicazioni sui diritti e gli obblighi connessi alla possibilità di vivere, lavorare e/o operare in un altro Stato membro dell'UE;
- sostenere cooperazione tra le autorità nazionali in situazioni transfrontaliere e aiutarle a garantire che le norme dell'UE in materia di mobilità siano facilmente ed efficacemente seguite;
- fornire servizi di mediazione e agevolare la risoluzione di controversie transfrontaliere, per esempio nei casi di ristrutturazione aziendale che interessano diversi Stati membri.
La Commissione ha già creato un gruppo consultivo composto dai portatori di interessi principali con l'incarico di studiare gli aspetti pratici dell'attività futura dell'Autorità, che dovrebbe essere istituita come nuova agenzia decentrata dell'UE e diventare operativa nel 2019.
“Il nostro lavoro per garantire un'equa mobilità dei lavoratori culmina con la proposta odierna relativa all'Autorità europea del lavoro, un passo essenziale per il corretto funzionamento di un mercato del lavoro europeo”, ha commentato la commissaria per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori Marianne Thyssen. “I cittadini e le imprese mobili potranno trovare giuste informazioni e gli Stati membri coopereranno più efficacemente nell'applicare le norme in modo equo ed effettivo”, ha aggiunto.
Protezione sociale per tutti i lavoratori
Insieme alla proposta sull'Autorità europea del lavoro, la Commissione ha presentato anche una proposta di raccomandazione per garantire l'accesso alla protezione sociale a tutti i lavoratori, che siano subordinati o autonomi, in particolare a coloro che, a causa della loro situazione lavorativa, non sono sufficientemente coperti dai sistemi di sicurezza sociale.
Attraverso la raccomandazione la Commissione punta a:
- colmare i divari nella copertura formale, garantendo che i lavoratori subordinati e i lavoratori autonomi in condizioni paragonabili possano aderire ai corrispondenti sistemi di sicurezza sociale;
- offrire a tutti i lavoratori una copertura effettiva, in modo che possano costituire e far valere diritti a prestazioni adeguate;
- facilitare il trasferimento dei diritti e delle prestazioni di sicurezza sociale da un posto di lavoro all'altro;
- fornire ai lavoratori subordinati e autonomi informazioni trasparenti circa i loro diritti e i loro obblighi in merito alle prestazioni di sicurezza sociale.
“Con la nostra proposta sull'accesso alla protezione sociale, lavoriamo con gli Stati membri per garantire che nessuno sia dimenticato. Il nostro scopo è garantire alle persone l'accesso a prestazioni adeguate, indipendentemente dal modo in cui evolverà il nuovo mondo del lavoro”, ha spiegato la commissaria Thyssen.
Le iniziative saranno illustrate dalla Commissione al Consiglio Occupazione e Affari sociali il 15 marzo e saranno discusse dai capi di Stato e di governo dell'Unione in occasione del Consiglio europeo del 22 e 23 marzo.
Per l'Autorità europea del lavoro è prevista la procedura legislativa ordinaria, quindi la proposta dovrà essere esaminata e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, per diventare operativa, negli auspici della Commissione, nel corso del 2019. L'iniziativa sull'accesso alla protezione sociale, invece, sarà esaminata dal Consiglio, che può adottare raccomandazioni sulla base di una proposta della Commissione nei settori di competenza dell'UE.
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