Una nota della Conferenza delle Regioni fa il punto sulla richiesta italiana di accesso al Fondo di solidarietà Ue a seguito degli eventi sismici
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"Abbiamo ricevuto dalle autorità italiane la richiesta per il Fondo europeo di solidarietà, con la valutazione dei costi legati ai danni causati dai terremoti di agosto, ottobre e gennaio. La tratteremo con la prospettiva di proporre l'ammontare finale degli aiuti a Parlamento e Consiglio Ue, il più presto possibile". Così il portavoce della Commissione europea Jakub Adamowicz conferma la ricezione del fascicolo sulle scosse che hanno colpito Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, con danni stimati in 23,5 miliardi di euro.
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Il fascicolo completo relativo alla stima di danni e costi relativi al terremoto in Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo è stato infatti trasmesso il 15 febbraio dal Dipartimento Protezione Civile a Bruxelles per l'attivazione del Fondo di solidarietà dell'Ue. Le stime considerano anche le integrazioni per il terremoto.
Nel complesso - si legge nella nota diffusa dalla Protezione Civile lo stesso 15 febbraio - per l’intera sequenza sismica, dal 24 agosto scorso ad oggi, i danni ammontano a 23 miliardi e 530 milioni di euro, di cui 12,9 miliardi si riferiscono ai danni relativi agli edifici privati e 1,1 miliardi di euro agli edifici pubblici.
La stima comprende danni diretti, sia pubblici sia privati - vale a dire quelli che hanno provocato la distruzione di edifici, di infrastrutture, di raccolti e anche quelli che hanno colpito industrie e imprese, il patrimonio culturale, le reti di distribuzione dell’energia, del gas, dell’acqua - e i costi eleggibili, sostenuti dallo Stato per far fronte all’emergenza; questi ultimi in particolare comprendono i costi per il ripristino delle funzionalità delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell’energia, dell’acqua, delle acque reflue, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità, dell’istruzione, per gli alloggi provvisori e per i servizi di soccorso rivolti alla popolazione colpita, per la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione e per la protezione del patrimonio culturale, nonché per il ripristino delle zone danneggiate.
L’Italia aveva presentato la richiesta di attivazione del Fondo il 16 novembre, in ottemperanza al regolamento, fornendo una prima stima dei danni e dei costi calcolati fino al 25 ottobre 2016; a causa del protrarsi dell’emergenza per le nuove e continue scosse negli stessi territori - con particolare riferimento a quelle del 26 e del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017 - il Dipartimento della Protezione Civile si era riservato di produrre una integrazione alla documentazione per rappresentare il quadro completo riferito all’intera sequenza sismica.
Nella prima parte del dossier erano stati stimati danni e costi pari a 7 miliardi e 56 milioni di euro, di cui 4,9 miliardi riferiti ai danni agli edifici privati e 350 milioni agli edifici pubblici. Inoltre, secondo l’analisi effettuata in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, i danni al patrimonio culturale ammontavano a oltre 541 milioni di euro.
La Commissione europea il 29 novembre ha pertanto concesso l’anticipo massimo consentito sul contributo finanziario del Fondo per sostenere le operazioni di emergenza e recupero nei territori interessati per un importo di 30 milioni di euro.
Il Dipartimento, in accordo con le Regioni colpite e con tutti gli attori coinvolti a vario titolo nell’emergenza, ha prodotto quindi l’integrazione del documento di istanza al Fondo di Solidarietà, che è stato trasmesso a Bruxelles.
La seconda parte del fascicolo, per il periodo ricompreso dal 26 ottobre 2016 ad oggi, ha evidenziato un notevole aggravamento della situazione emergenziale, calcolando i danni diretti e i costi della prima emergenza pari a 16 miliardi e 470 milioni di euro circa, di cui 8 miliardi si riferiscono ai danni agli edifici privati e 750 milioni agli edifici pubblici. E’ stato inoltre rilevato un incremento dei danni al patrimonio culturale pari a 2 miliardi e 500 milioni di euro.
Le stime tengono conto anche dell’ultima integrazione effettuata dalle Regioni in seguito agli eventi sismici del 18 gennaio 2017. Le Marche hanno diffuso un comunicato il 16 febbraio in cui si fa il punto su un'emergenza terremoto, senza precedenti nella storia delle Regione, le persone alloggiate negli alberghi erano 12.103; a oggi ne risultano ancora ospitate 5.322. Le strutture ospitanti registrate sono 309 e di queste 291 hanno presentato la rendicontazione delle spese. L'importo complessivo, finora, è di oltre 22milioni di euro, e la Regione ha pagato somme per circa 12milioni.
Gli uffici regionali hanno inviato circa 80 mail per segnalare anomalie e lacune documentali, per poter regolarizzare le posizioni e pagare; 40 strutture si sono accreditate di recente. Si sta inoltre verificando la possibilità di permanenza delle persone in strutture ricettive oltre il 30 aprile. A seguito di questa ricognizione sarà quantificato e predisposto un piano, che terrà conto delle opzioni espresse dagli interessati, di eventuali necessità legate alla frequenza della scuola, a servizi sociosanitari, alle attività svolte. Il tutto in raccordo con i sindaci delle comunità di cittadini sfollati.
Per quanto riguarda invece i contributi di autonoma sistemazione sono stati approvati decreti per un totale di oltre 22 milioni di euro destinati ai Comuni che hanno il compito di liquidare il contributo ai beneficiari. Il numero delle famiglie beneficiarie è aumentato nel corso dei mesi in conseguenza del ripetersi delle scosse sismiche: dai 1.265 nuclei di agosto si è passati ai 10.968 di dicembre. Al momento le famiglie coinvolte dal provvedimento sono 8.733.
Possono chiedere il contributo anche gli studenti iscritti negli istituti universitari e superiori di grado universitario con sede nei Comuni terremotati.
Photocredit: Mimmo Ferrari