Accelerare la spesa delle risorse del fondo progettazione di Cdp. E’ lo scopo dell’intervento appena annunciato dal Ministero delle Infrastrutture.
Semplificazioni in arrivo per il fondo progettazione di Cassa depositi e prestiti. Lo ha spiegato il Ministero delle Infrastrutture, in risposta a un’interrogazione parlamentare: la provvista da 400 milioni di euro, dopo il flop registrato anche nel 2015, sarà oggetto di un intervento di rimodulazione, per rendere più facilmente spendibili le sue risorse. Sarà il Ministero dell’Economia, in qualità di azionista di controllo di Cdp, a chiedere la correzione.
I problemi del Codice appalti
Le precisazioni del Ministero delle Infrastrutture sono arrivate in risposta a una richiesta di Tino Iannuzzi, deputato della commissione Ambiente della Camera. La questione parte dal fatto che, con la revisione delle regole portata dal nuovo Codice appalti, è nato un problema sul fronte delle progettazioni esecutive. Le amministrazioni, per fare gare, devono per forza arrivare a questo livello di definizione degli elaborati.
Mit: difficoltà nel reperire risorse
Molte Pa, però, non hanno esecutivi pronti. Così, è partita una caccia nelle ultime settimane per trovare i soldi necessari a tappare questo buco. Spiega, allora, il sottosegretario al Mit Umberto Del Basso De Caro: “Comprendendo le difficoltà di alcuni enti a reperire le necessarie risorse per le progettazioni, segnalo che presso la Cassa depositi e prestiti è istituito un fondo rotativo per l'attivazione della progettualità, volto ad incentivare la realizzazione di progetti, razionalizzando e accelerando la spesa per investimenti delle amministrazioni e degli enti pubblici”.
Le mille modifiche al fondo Cdp
Si tratta di un’iniziativa travagliata, come ammette lo stesso Ministero. Dopo la sua creazione nel 1995, infatti, il Governo è intervenuto per ridefinire il suo ambito di applicazione nel 2002, attribuendo al plafond “più ampi margini di flessibilità regolativa ed operativa”. Nel 2003, con una circolare, sono arrivate poi altre indicazioni di Cdp, che cercavano di raggiungere lo stesso obiettivo.
Le risorse non spese
Obiettivo non centrato, se è vero quanto fa notare proprio Iannuzzi, spiegando che “il fondo rotativo non ha sino ad oggi avuto un buono ed efficiente funzionamento. Infatti, la dotazione complessiva di risorse, pari a circa 400 milioni di euro con quattro differenti finalizzazioni (sicurezza delle scuole, aree depresse, infrastrutture strategiche di cui alla legge obiettivo, aree diverse da quelle depresse) è rimasta parzialmente inutilizzata, tant’è vero che nel 2105 le richieste di attingere a tale fondo sono diminuite, come si evince dalla Relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato per l'anno 2015”.
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Le correzioni allo studio
Per invertire questo trend, allora, il Mit ha allo studio un pacchetto di interventi: “Come è noto, la Cassa depositi e prestiti è partecipata per la massima parte dal Mef. Pertanto, comunicheremo allo stesso l'esigenza segnalata dagli onorevoli interroganti al fine di individuare eventuali, possibili misure volte ad agevolare ulteriormente l'accesso a detto fondo”. Sono, insomma, in arrivo altre semplificazioni per aumentare il livello di utilizzo della provvista dedicata alle progettazione delle Pa.
Bonus per Regioni, Province e Comuni
E l’intervento potrebbe risolvere molti problemi, dal momento che il fondo - va ricordato - può finanziare le amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province autonome e tutti gli enti locali. Dal punto di vista delle spese, poi, può anticipare i costi necessari per la redazione dei documenti che compongono tutte le tipologie di progetti: preliminari, definitivi e, soprattutto, esecutivi.