A che punto è la riforma del Codice dei contratti pubblici annunciata dal ministro Toninelli? Quali modifiche chiedono gli operatori del settore per far ripartire il settore degli appalti? Che tempi si prevedono per il primo decreto del Governo?
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Si è conclusa il 10 settembre 2018 la consultazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sulla riforma del Codice dei contratti pubblici (D.lgs 50-2016), con il triplice obiettivo di:
- garantire l’efficienza del sistema dei contratti pubblici;
- procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza;
- eliminare le criticità sul piano normativo e, conseguentemente, sul piano applicativo.
A due mesi e mezzo dalla chiusura del procedimento, il MIT rende noti i risultati della consultazione. Il documento, spiega il ministero, fornisce ‘la dimensione quantitativa e qualitativa della partecipazione’ attraverso schede e grafici dedicati a ciascuna tematica.
Oltre alle tematiche predefinite, è stata data l’opportunità di segnalare liberamente ulteriori criticità della normativa. Alcuni dei principali attori istituzionali, infine, hanno fatto pervenire i loro contributi anche al di fuori della consultazione. Per questi contenuti è stato predisposto un fascicolo distinto.
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I numeri della partecipazione
Complessivamente, tra l’8 agosto e il 10 settembre 2018, sono stati inseriti 1.908 contributi, tra proposte e recensioni, con una media di 58 contributi al giorno, calcolata sull’intero periodo.
La partecipazione risulta abbastanza costante dall’avvio della consultazione al 5 settembre, periodo in cui è stato inserito il 42% dei contributi, con una media di 28 contributi al giorno, mentre si è assistito a un boom di partecipanti nel periodo finale, con l’inserimento di 1.114 contributi negli ultimi cinque giorni, pari al 58% del totale, e un picco di 669 contributi inseriti nell’ultimo giorno.
Una partecipazione piuttosto alta si è registrata sulle tematiche libere, con 369 contributi complessivamente inseriti (19,3% del totale).