Mentre proseguono gli accordi tra MISE e Regioni sugli investimenti, si lavora al Grande Progetto Banda Ultralarga da notificare a Bruxelles
> Aiuti di Stato – Bruxelles approva Piano banda ultralarga
> Banda ultralarga – il Piano degli investimenti nelle aree bianche
Dopo gli accordi dei giorni scorsi per la realizzazione di un rete pubblica per la banda ultralarga nelle aree bianche in Campania, Umbria, Lazio, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Provincia di Trento, il Ministero dello Sviluppo economico ha siglato anche le intese con le Regioni Liguria, Sicilia e Marche.
Per la Liguria sono disponibili 74,4 milioni di euro, di cui 41,8 statali e 32,6 di fondi FESR e FEASR a disposizione della Regione. Alla Sicilia sono invece destinati 191,2 milioni di euro, di cui 17,1 milioni a valere su risorse nazionali e 174,1 milioni di fondi europei FESR e FEASR gestiti dalla Regione, mentre le risorse per le Marche ammontano a circa 105 milioni, di cui 72 milioni statali e 33 milioni da fondi regionali.
In tutto sono diciassette gli accordi stipulati dal MISE, considerando anche quello firmato a giugno con il Piemonte e i sei con le Regioni Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto, destinatarie del primo bando di gara per la banda ultralarga, che mette a disposizione 1,4 miliardi tra FSC e fondi europei e coinvolge 6,5 milioni di cittadini.
La gara si articola in due fasi, una di prequalifica dei concorrenti, l'altra di valutazione delle offerte degli operatori ammessi a presentare la proposta tecnica ed economica.
Al bando per la qualifica hanno partecipato le società mandatarie:
- Enel open fiber
- Estra
- E-Via
- Fastweb
- Metroweb Sviluppo
- Telecom Italia
Le partecipanti hanno manifestato interesse su tutti i 5 lotti, ad eccezione della società Estra, che ha manifestato interesse solo per 3 lotti.
> Banda ultralarga - il primo bando per le aree bianche di sei Regioni
Il Piano nazionale banda ultralarga e il Grande Progetto BUL
Il bando di gara è stato lanciato dopo la pubblicazione del Piano degli investimenti per la banda ultralarga nelle aree bianche, che mira a garantire a tutti una connessione a 30 mbps e l’85 per cento di copertura oltre i 100 mbps.
Il documento, rimasto in consultazione sul sito di Infratel Italia Spa per 30 giorni, è stato approvato il 30 giugno dalla Commissione europea. Il piano italiano, ha rilevato Bruxelles dando il via libera agli aiuti di Stato, comporterà la concessione di risorse pubbliche mediante gare di appalto aperte conformi alle norme Ue e dedicate solo ad aree in cui attualmente non esiste alcun accesso alle reti di nuova generazione o in cui gli operatori non prevedono investimenti nei prossimi tre anni.
Il regime di aiuto ha un un budget massimo stimato in 4 miliardi di euro, tra risorse FESR, FEASR e FSC, e validità fino al 31 dicembre 2022 ed è condizionato alla presentazione di un progetto unitario nazionale a valere su più Programmi operativi 2014-2020, con dei focus nazionali, il cosiddetto Grande Progetto Banda Ultralarga (GP BUL).
La preparazione del Grande Progetto BUL è coordinata a livello nazionale da un gruppo di lavoro presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, cui partecipano i Ministeri dell'Economia, dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, Infratel, Dipartimento della Coesione e Agenzia della Coesione territoriale, con il supporto dell'assistenza tecnica Jaspers. Per quanto riguarda l'attuazione, invece, il MISE è individuato quale beneficiario degli interventi, mentre Infratel mette in campo le gare.
Prima di entrare nel vivo, però, il GP BUL deve essere notificato alla Commissione. Effettuata la notifica, prevista entro settembre, sarà possibile spendere le risorse anche prima dell'approvazione di Bruxelles.
> Piano Banda ultralarga - il testo dell'accordo quadro Stato-Regioni
Photo credit: Tulane Publications