Decreto Enti Locali – le richieste di Regioni, Province e Comuni

|Novità|08 luglio 2016

Regioni a favore del ddl di conversione del decreto-legge Enti locali n. 113-2016, a patto di approvare alcune modifiche al testo 

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Il decreto-legge n. 113-2016 contenenti misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali ha iniziato il suo iter in commissione Bilancio alla Camera, dove sono già stati ascoltati i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni. Il 7 luglio in Conferenza Unificata le Regioni hanno espresso parere favorevole sul disegno di legge di conversione del dl, ma il via libera è condizionato all’accoglimento di una serie di emendamenti consegnati al Governo.

Intanto, al Senato l'Aula dovrebbe approvare a breve il ddl che modifica la Legge n. 243 del 24 dicembre 2012 sull’attuazione del principio del pareggio di bilancio per gli Enti locali.

Decreto Enti locali e riforma pareggio di bilancio

Prima tornata di audizioni sul decreto enti locali n. 113-2016, il provvedimento che elimina le sanzioni dovute al mancato rispetto del Patto di Stabilità interno nel 2015, alla luce della riduzione delle risorse destinate a questi Enti nella fase di transizione collegata all'attuazione della riforma Delrio. Il testo salva dai tagli Città metropolitane come Roma, Napoli e Torino, che rischiavano di perdere, rispettivamente, 101, 71 e 70 milioni di euro, e riassegna ai Comuni circa 26 milioni di euro provenienti dagli accantonamenti prudenziali 2015 e dal Fondo per il rimborso della Tasi per l'abitazione principale.

Al Senato, intanto, l'Aula si prepara a votare il ddl che semplifica le procedure per l'attuazione del pareggio di bilancio da parte di Enti locali, sostituendo i quattro saldi di riferimento dei bilanci previsti dal Governo Monti nel 2012 con un unico saldo non negativo in termini di competenza tra le entrate fiscali e le spese finali, sia nella fase di previsione che in quella di rendiconto.

La riforma dovrebbe sbloccare circa 660 milioni all’anno nel 2017-2019 e la combinazione del provvedimento con il decreto Enti locali dovrebbe dare nuova spinta agli investimenti, bloccati anche per effetto del nuovo Codice degli appalti.

Enti locali - semplificazione procedure per pareggio bilancio

Le richieste delle Regioni

Gli emendamenti delle Regioni al dl Enti locali sono stati anticipati in audizione in commissione Bilancio dall'assessore all'Economia della Lombardia Massimo Garavaglia.

Due i filoni di intervento proposti dalle Regioni: da una parte, modifiche a costo zero dirette a una maggiore semplificazione delle norme; dall'altra, misure per favorire la crescita, facilitando spesa e investimenti.

Tra le misure possibili con riferimento al primo filone, Garavaglia ha citato la semplificazione della formazione delle commissioni provinciali di vigilanza in merito agli organismi pagatori (OPR), facendo a meno della partecipazione delle Regioni. Inoltre, ha continuato l'assessore, sulle materie di natura contabile dovrebbe essere la Conferenza a chiedere un parere alla Corte dei Conti per evitare decisioni diverse da Regione a Regione.

Sul fronte della crescita, il tema è non bloccare gli investimenti, anche perchè, ha sottolineato Garavaglia “alle Regioni non viene chiesto il pareggio di bilancio, ma un surplus di bilancio, quest'anno di 2,8 miliardi”. Le Regioni vorrebbero quindi lo svincolo del Fondo pluriennale vincolato e l'esclusione degli investimenti dal pareggio di bilancio.

Infine, Garavaglia ha sottolineato la necessità di evitare la riduzione del salario accessorio riconosciuto al personale, attraverso la proroga del regime previsto nel 2015.

Il tema è stato affrontato anche giovedì in Conferenza Unificata: le Regioni hanno espresso parere favorevole sul ddl che converte in legge il decreto Enti locali, ma l'ok della Conferenza delle Regioni è condizionato all’accoglimento di alcuni emendamenti contenuti in un documento consegnato al Governo.

Le proposte di Province e Comuni

Anche l'Unione Province d’Italia (UPI) è intervenuta in commissione con una serie di proposte. Tra queste:

  • l'avvio entro il 30 settembre 2016 della verifica della copertura finanziaria delle funzioni non fondamentali da parte delle Regioni alle Province per il 2015 e 2016, e, in caso di mancata copertura, l'applicazione delle sanzioni previste;
  • la possibilità di utilizzare gli introiti da alienazioni di beni immobili e patrimoniali effettuate nel 2015 e 2016 dalle Province per il mantenimento degli equilibri;
  • la cancellazione totale di tutte le sanzioni, non solo di ordine finanziario, a carico delle Province che abbiano sforato il Patto di Stabilità 2015;
  • misure straordinarie per gli Enti in piano di riequilibrio finanziario, in modo da assicurarne in tempi congrui il rientro alla normale amministrazione;
  • il ripristino della possibilità di ricorso alla mobilità in entrata per far fronte alle carenze di organico e per coprire figure infungibili.

In rappresentanza dell'Anci è intervenuto in commissione il sindaco di Catania Enzo Bianco, che ha chiesto innanzitutto che la misura per il recupero dei crediti dei Comuni nei confronti dello Stato “sia onorata”, a cominciare dalle spese anticipate per il funzionamento degli uffici giudiziari.

Nel caso in cui non si riesca a intervenire con il decreto all'esame del Parlamento, ha detto inoltre Bianco, occorrerà trovare “un altro strumento legislativo per una revisione organica della disciplina dei Comuni in dissesto".

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Photo credit: Europa credito urgente