Opere appaltate per circa 400 milioni di euro. Le stime dell’Unità di missione per il contrasto al dissesto idrogeologico sul piano nazionale per le aree metropolitane nel 2016
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L’anno in corso, in sostanza, vedrà il decollo del programma di interventi per la messa in sicurezza delle zone più a rischio del paese: il processo di spesa partirà per gran parte dei circa 800 milioni previsti. Entro la metà del 2017, poi, dovrebbe partire il resto. Le Regioni più coinvolte saranno Liguria, Lombardia, Toscana e Veneto.
Iter lungo per il Piano città
Il piano è stato approvato alla fine del 2015, dopo un iter lunghissimo che ha visto diversi passaggi, dal Cipe fino alla pubblicazione di un apposito Dpcm, prima della sottoscrizione degli accordi di programma con le Regioni e l’erogazione materiale dei fondi. L’elenco degli interventi prioritari comprende 33 opere: per 654 milioni saranno finanziate con risorse statali, mentre per 150 milioni di euro è previsto un cofinanziamento regionale. Il totale del piano vale circa 800 milioni di euro.
Le Regioni coinvolte nel piano sono in tutto sette: Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna, Toscana e Abruzzo. Ma sono quattro quelle che hanno quasi tutte le risorse: Liguria, Lombardia, Toscana e Veneto si dividono, con quote diverse, poco meno di 700 milioni di euro. Le 33 opere inserite nel piano hanno un valore medio elevato, superiore ai 24 milioni di euro.
Gli esiti del Piano aree metropolitane
L’Unità di missione di Palazzo Chigi, dopo avere lanciato il piano per individuare gli interventi, sta lavorando in questi mesi a condurre in porto le gare, insieme alle Regioni. Così, a poche settimane dall’approvazione degli accordi di programma, è possibile fare le prime previsioni sul modo in cui sarà speso questo denaro. Già entro l’estate saranno mandate in cantiere opere per circa 250 milioni.
L'elenco degli interventi
L’elenco comprende le opere sul Fereggiano a Genova, dal valore di 45 milioni, quelle sul Seveso a Milano (altri 30 milioni), gli interventi sul litorale di Cesenatico per 21 milioni, quelli sul Lambro a Milano per altri 6,5 milioni. Ci sono, poi, ben 95 milioni in partenza per la messa in sicurezza del Bisagno a Genova, ai quali si aggiungeranno 10 milioni per il Lusore a Venezia e 31,3 milioni per l’Astico a Vicenza. Chiudono l’elenco del primo pacchetto di opere in partenza i 3,6 milioni di interventi per l’area di Carrara e Pisa. Il totale è di poco inferiore a 250 milioni.
Cosa succederà nel 2017
A questi si aggiungeranno opere per altri 150 milioni entro la fine del 2016. In questo modo, nell’anno in corso arriveremo a cantieri per 400 milioni di euro. Buona parte dei 400 milioni restanti saranno messi in moto entro la prima metà del 2017, anche se qualcosa potrebbe ancora restare fermo. Ci sono, infatti, difficoltà su alcune opere. Dopo l’assegnazione delle gare e la cantierizzazione, per la spesa materiale di tutto il denaro – va precisato – i tempi saranno più lunghi. Il calendario per il completamento dei cantieri prevede di andare avanti fino al 2021.
Il Fondo progettazione
Intanto, dovrebbe partire a breve il fondo progettazione da 100 milioni di euro, pensato proprio dall’Unità di missione di Palazzo Chigi per risolvere le difficoltà che molte Regioni e Comuni hanno nel mettere insieme gli elaborati necessari alla cantierizzazione.
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Si tratterà di un fondo rotativo: i criteri per il suo funzionamento saranno contenuti in un Dpcm ormai pronto. Sarà pubblicato nei prossimi giorni. A quel punto potrà partire l’erogazione delle risorse.