L’intensità tecnologica del tessuto produttivo italiano è inferiore alla media europea e le spese in R&S in rapporto al Pil ammontano a circa 0,9% contro 1,4% dell’UE. A dirlo il nuovo numero della rivista di ENEA, da cui però emerge anche come uno snodo fondamentale da affrontare sia quello di Uffici di trasferimento tecnologico che funzionino molto bene.
“Il nostro Paese - spiega il Presidente di ENEA, Gilberto Dialuce - soffre di un consistente gap negli investimenti in questa direzione, nonostante vi siano alcuni segnali positivi di incremento delle risorse dedicate alla R&S e, in definitiva, all’innovazione”.
L’Italia spende poco in R&S ed è un innovatore moderato
Oltre ai dati sulle spese in ricerca e sviluppo, a fotografare meglio la situazione ci pensano i numeri di EY sull’investimento Venture Capital pro capite. “In Italia, nel 2022, questo valore si è attestato su 35 euro mentre i leader europei – come Francia (149 euro) e Germania (153 euro) –