La Commissione europea ha pubblicato una guida per aiutare gli acquirenti pubblici ad attrarre un numero sempre più alto di startup negli appalti per l’innovazione e contribuire, così, a promuovere prodotti e servizi pubblici sempre più innovativi.
Nella versione più evoluta del concetto, infatti, gli appalti pubblici non dovrebbero più essere esclusivamente intesi come una mera questione di acquisto, ma dovrebbero trasformarsi anche in un'opportunità per modernizzare i servizi pubblici destinati a cittadini e imprese. Per far ciò, però, è necessaria una connessione sempre maggiore con gli ecosistemi dell’innovazione (nella più ampia accezione del termine), capaci di fornire soluzioni innovative alle domande e ai bisogni provenienti dal settore pubblico.
In tale contesto, un ruolo di primo piano dovrebbe essere giocato dalle start-up che, come si legge nella guida rilasciata dalla Commissione UE, sono i “portabandiera dell’innovazione”, in particolare per quanto concerne “quelle maggiormente caratterizzate da spirito imprenditoriale e creativo”, capaci di “apportare un’innovazione significativa nel settore pubblico”.
Attrarre e coinvolgere le startup nel mercato degli appalti pubblici non è, però, un processo immediato. Esso richiede di mettere a punto procedure adeguate anche a questa tipologia di imprese, agendo contemporaneamente su più fronti.
In tale contesto, la Commissione ha quindi pubblicato una guida rivolta agli acquirenti pubblici, per aiutarli ad adeguare i propri processi di gara e di acquisto a questa tipologia particolare di fornitori di beni e servizi.
Cosa prevede il nuovo Codice appalti?
Appalti innovativi: come integrare le startup
Gli appalti pubblici dell’UE rappresentano oltre il 14 % del prodotto interno lordo (PIL) e costituiscono un mercato enorme di prodotti e servizi innovativi, il cui potenziale rimane tuttavia sottoutilizzato.
L’obiettivo di Bruxelles è dunque quello di integrare la domanda pubblica all’interno dell’ecosistema dell’innovazione, così da instaurare stabilmente un circolo virtuoso in cui gli appalti pubblici diventano un veicolo per sostenere il sistema dell’innovazione europeo fornendo, al contempo, risposte di qualità più ampia ai bisogni di cittadini e imprese.