Di fronte ad un modello economico incompatibile con la salvaguardia del pianeta, l’OCSE dà chiare indicazioni al mondo della finanza: occorre eliminare i sussidi dannosi per la biodiversità ed incorporare le valutazioni ambientali nelle scelte d’investimento.
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Nel documento “Biodiversity: Finance and the Economic and Business Case for Action”, messo a punto per il G7 Ambiente che si è tenuto il 5 e 6 maggio a Metz, in Francia, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) parla chiaro: la perdita di biodiversità è un rischio reale ed avrà effetti devastanti per l’uomo e la natura.
Per contrastarla servono azioni concrete da parte delle autorità nazionali e regionali, così come da parte del settore privato e della società civile. E quanto al settore finanziario, le opportunità di aumentare il finanziamento alla biodiversità ci sono e vanno sfruttate.
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