Uno strumento che ha l'obiettivo di fare chiarezza nel grande mondo della finanza sostenibile. Un vademecum per le aziende, ma non solo. Ispra ha approntato una vera e propria bussola per orientarsi nella rendicontazione sostenibile in modo corretto, per interpretare gli indicatori e i dati ambientali alla luce delle sfide lanciate dal nuovo quadro legislativo europeo. È un documento tecnico che spiega anche come analizzare in maniera autonoma i rischi fisici derivanti da frane, alluvioni ed eventi estremi.
Cosa prevede l'accordo sul regolamento europeo sulle attività di rating ESG
L'obiettivo è fornire a imprese, investitori e banche, elementi utili per comprendere correttamente i contenuti che sono alla base della rendicontazione ambientale e le modalità con cui generare alcune delle informazioni richieste dai nuovi standard. In base a questi standard, giusto per fare un esempio, vengono concesse linee creditizie. La normativa di riferimento è molto ampia, e manca fino a oggi una sorta di "bibbia", per poter avere dei riferimenti condivisi.
Presentato a Roma alla presenza del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il documento Ispra "La sfida ambientale per la finanza sostenibile. Metodologie, informazioni e indicatori ambientali" aiuterà insomma a misurare il proprio livello di sostenibilità, che serve anche a evitare e contrastare il greenwashing.
Una nuova sfida ambientale per imprese e sistema creditizio
La nuova legislazione europea relativa agli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità è segnata da tre passaggi legislativi:il Regolamento 2019/2088 per gli investitori; la Direttiva 2022/2464 per le imprese; il Regolamento 2020/852 Tassonomia Ue per la classificazione delle attività sostenibili. Attraverso questi passaggi normativi l'Europa sollecita una maggiore trasparenza e una assunzione di responsabilità nella comunicazione degli obiettivi di sostenibilità e promuove gli sforzi di riconversione e innovazione dei sistemi produttivi, dei modelli di governance, delle scelte strategiche degli investimenti secondo criteri di sostenibilità.
Il rischio è l'arbitrarietà di tali criteri, dentro cui è difficile orientarsi, sia per le imprese, sia per il sistema creditizio, sia per gli stessi cittadini, i quali possono avere il dubbio di trovarsi sempre di fronte a un'azione di greenwashing. In questo clima di incertezza agisce Ispra - che nel 2023 ha istituito una task force sulla finanza sostenibile - con questo documento tecnico.
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