La sinergia tra fondi nazionali e risorse UE, previste dai programmi Horizon Europe e Digital Europe, consentirà di implementare gli interventi previsti dalla strategia, la cui attuazione è affidata all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, guidata da Roberto Baldoni. L'orizzonte temporale tracciato fino al 2026 si intreccia con gli investimenti previsti dal PNRR.
Il dl Cybersicurezza è legge. In Gazzetta le regole sull'Agenzia per la cybersecurity nazionale
Approvata nei giorni scorsi durante la riunione del Comitato interministeriale per la cybersicurezza, la strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 è stata ufficialmente presentata il 25 maggio durante una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Insieme alla strategia è stato approvato anche lo schema di Dpcm in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, che include le imprese, pubbliche e private, con funzioni essenziali per gli interessi dello Stato.
Spetta ora all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) - istituita con la legge n. 109-2021 - il compito di implementare la strategia nazionale per rafforzare la sicurezza informatica nella pubblica amministrazione e nelle imprese.
Cosa prevede la strategia nazionale per la cybersecurity?
Rafforzare la resilienza nella transizione digitale del paese, favorire l'autonomia strategica, anticipare l'evoluzione delle minacce, gestire le crisi e contrastare la disinformazione online sono le sfide al centro della strategia nazionale di cybersicurezza, che individua tre obiettivi fondamentali – protezione, risposta e sviluppo – da perseguire mettendo in atto una serie di misure che coinvolgeranno istituzioni, operatori privati e società civile.
I dettagli sulle singole misure sono descritte nel piano di implementazione.
Per la realizzazione degli interventi "è previsto un adeguato programma di investimenti e leve finanziarie" che comprende:
- a livello nazionale: fondi per supportare specifici progetti di interesse (da prevedere di anno in anno in Legge di Bilancio); sgravi fiscali per le aziende, aree nazionali a tassazione agevolata per la costituzione, ad esempio, di un “parco nazionale della cybersicurezza” e dei relativi “hub” delocalizzati; finanziamenti (provenienti da Horizon Europe e Digital Europe) che l’ACN gestirà in qualità di Centro Nazionale di Coordinamento (NCC) in relazione al nuovo Centro europeo di competenza per la cybersicurezza; Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).