La commissaria Ue all'Industria dice no al MES per Pechino, colpevole di "inondare" il mercato Ue di acciaio a basso prezzo.
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Intervenendo alla plenaria del Comitato delle Regioni, in una sessione dedicata alla crisi della siderurgia, la commissaria Ue all'Industria Elzbieta Bienkowska si è detta "molto contraria" alla prospettiva di una concessione dello status di economia di mercato (Market Economy Status, MES) alla Cina, che, ha aggiunto poi la responsabile dell'Esecutivo Ue, "sta inondando il mercato europeo di acciaio a basso prezzo".
Bruxelles, ha assicurato la Bienkowska, è al lavoro e alla ricerca di "una buona soluzione per il settore dell'acciaio e per l'intera economia Ue". L'Europa, ha continuato, ha bisogno dell'industria siderurgica, perché da questa dipendono altri settori chiave dell'economia come l'automotive e le costruzioni, e di "soluzioni rapide".
Dopo avere ricordato le misure già adottate dall'Esecutivo Ue per sostenere l'industria dell'acciaio, come l'accelerazione sui dazi antidumping, sugli strumenti di difesa commerciale e il pressing a livello di G7, G20 e OCSE, la commissaria Bienkowska ha annunciato che nel 2017 arriveranno per il settore siderurgico provvedimenti per affrontare la carenza di competenze.
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MES alla Cina: la scadenza di dicembre 2016
La questione del MES alla Cina, lo ricordiamo, risulta piuttosto urgente in vista dell'appuntamento di dicembre 2016, quando scadranno alcune disposizioni del regime transitorio imposto a Pechino al momento della sua adesione all'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), nel dicembre 2001.
Disposizioni, quelle in scadenza, che hanno finora consentito ai partner commerciali di Pechino membri dell'OMC di utilizzare una metodologia da economia non di mercato per il calcolo del dumping e per l'imposizione dei relativi dazi all'importazione.