Ue e Paesi firmatari del JCPOA esortano banche e imprese a riprendere il commercio e gli investimenti in Iran.
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JCPOA: l'accordo sul nucleare
Per contrastare l'attività di arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran, nel 2006 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha iniziato ad adottare una serie di risoluzioni, accompagnate da sanzioni di varia natura, per convincere Teheran a fermare il suo programma nucleare.
A novembre 2013, a Ginevra, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito, Francia - più la Germania (i cosiddetti 5+1) hanno siglato con l’Iran il primo elemento di intesa volta a raggiungere, nel corso dei mesi a venire, la negoziazione di un "accordo complessivo" sul tema del nucleare.
L'accordo di massima tra i 5+1 e l'Iran è stato raggiunto ad aprile 2015, sempre a Ginevra, e formalizzato a luglio 2015, con la firma del Piano d'azione congiunto globale sul nucleare (Joint Comprehensive Plan of Action, JCPOA), che ha previsto la cancellazione graduale e monitorata delle sanzioni nei confronti dell'Iran a fronte di un deciso ridimensionamento dell'attività nucleare del Paese per almeno dieci anni.
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Firmatari JCPOA: imprese e banche investano in Iran
La scorsa settimana l'Unione europea, nei panni dell'alto rappresentante per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Federica Mogherini, ha incontrato i rappresentanti di 4 delle 6 parti firmatarie dell'accordo - Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania - per discutere su come il JCPOA possa essere trasformato in opportunità reali per fare business in Iran.
L'interesse delle imprese europee e non, a livello globale, in Iran è alto, si legge nella dichiarazione congiunta rilasciata a margine dell'incontro, ed è “nell'interesse della comunità internazionale” assicurare che il JCPOA porti beneficio a tutte le parti coinvolte, popolo iraniano incluso.