Insieme ad altri tre paesi UE - Portogallo, Spagna e Francia – il Governo italiano ha chiesto di utilizzare la riserva di crisi della Politica agricola comune e di aumentare il livello dei pagamenti anticipati agli agricoltori in risposta alle conseguenze della siccità che sta interessando soprattutto il Sud Europa e alle alluvioni in Emilia-Romagna.
Decreto Alluvione: ecco il pacchetto di misure per le imprese agricole
Le richieste dei quattro paesi sono state raccolte in una lettera alla Commissione europea che, tramite il commissario all'Agricoltura Janusz Wojciechowski, ha annunciato la disponibilità sia ad attingere alla riserva di crisi della PAC che a prevedere altre misure per aumentare la liquidità delle imprese agricole.
Riserva di crisi PAC e anticipo pagamenti diretti e FEASR per siccità e alluvioni
Il tema è stato discusso in occasione del Consiglio Agricoltura e Pesca del 30 maggio, durante il quale i ministri dell'Agricoltura di Italia, Portogallo, Francia e Spagna hanno richiamato l'attenzione degli omologhi degli altri paesi UE sull'impatto delle condizioni metereologiche avverse degli ultimi mesi - dalla mancanza di precipitazioni, alle ondate di caldo fino alle alluvioni e inondazioni – sul settore agricolo.
Settore che può contare, nell'ambito della PAC 2023-2027 su un'apposita riserva di crisi, già utilizzata nei mesi scorsi per sostenere i paesi più danneggiati dalla crisi ucraina. In particolare, 200 milioni dei circa 460 milioni della riserva annuale sono stati impegnati per aiuti straordinari a favore degli agricoltori di Polonia, Ungheria, Bulgaria, Romania e Slovacchia a causa del crollo dei prezzi dei cereali e, in misura minore, a sostegno delle misure anti-aviaria in Polonia e Italia.
I residui 260/250 milioni di euro, ha sottolineato durante il Consiglio Agrifish il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida, “dovrebbero essere indirizzati verso i settori e i territori che hanno subito danni alle produzioni e alle strutture e che nel breve periodo, senza sostegno, non avrebbero alcuna prospettiva di ripresa". Per l'Italia il riferimento è soprattutto ai frutteti, vigneti e allevamenti delle regioni italiane colpite dalle alluvioni, ma anche Portogallo, Spagna e Francia hanno necessità di accedere alla riserva di crisi per via dell'emergenza climatica. Nella lettera i quattro paesi chiedono di "aumentare il livello dei tassi di pagamento anticipato ad almeno il 70% nel caso degli aiuti diretti e ad almeno l'85% per gli aiuti concessi nell'ambito dello sviluppo rurale" della PAC, come già avvenuto nelle fasi più acute della pandemia da Coronavirus, e di versare gli anticipi per la domanda unica per il 2023 anche prima della conclusione dei controlli in loco.
Deroghe che, secondo Lollobrigida, dovrebbero affiancarsi a uno specifico intervento nell'ambito dello sviluppo rurale, anche in questo caso in linea con quanto già sperimentato nel 2020 con gli aiuti forfettari Covid della misura straordinaria 21 dei PSR e poi nel 2022 con l'impiego di una quota delle risorse FEASR per attivare bandi PSR a favore delle imprese danneggiate dall'aumento dei prezzi di energia, fertilizzanti e mangimi a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.
Apertura alle richieste dei quattro paesi è arrivata dal commissario Wojciechowski, che intervendo al Consiglio Agricoltura ha anticipato: "Proporremo la distribuzione della rimanente parte della riserva di crisi della Politica agricola comune, di circa 250 milioni, tenendo conto dei Paesi nei quali gli agricoltori sono stati più colpiti". E ha assicurato la disponibilità dell'Esecutivo UE ad attivare misure amministrative straordinarie, come l'aumento della percentuale degli anticipi dei pagamenti diretti PAC e dei contributi FEASR agli agricoltori.