Il futuro delle dogane europee passa per l’aumento della analisi dati e per una maggiore connessione. Previsto un giro di vite sull’e-commerce, ma anche la creazione di uno sportello unico per semplificare la vita delle imprese. Questo in breve il nuovo piano sulle dogane varato ieri da Bruxelles.
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Grazie al nuovo piano della Commissione europea sull’unione doganale, nei prossimi quattro anni le dogane UE diventeranno più smart, innovative ed efficienti.
“Oggi le nuove sfide - ha infatti spiegato il Commissario all’economia Paolo Gentiloni - impongono di rendere più intelligenti le nostre norme doganali e di garantirne un migliore funzionamento per gli Stati membri, i cittadini e le imprese legittime”.
Attraverso le dogane, infatti, passano molte delle politiche europee, a cominciare da quelle per il commercio o per la sicurezza. Rafforzare le dogane, quindi, significa rafforzare anche le strategie europee per tutelare meglio le imprese europee verso la concorrenza sleale da parte di competitor extra UE, oppure proteggere la salute dei cittadini europei rispetto al contrabbando di prodotti illeciti o non sicuri.
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Il piano UE per rafforzare l’unione doganale
I pilastri su cui poggia il nuovo piano europeo sulle dogane sono quattro. Il primo riguarda il rafforzamento della gestione del rischio attraverso un aumento della capacità di data analysis a fini doganali. Per questo verrà istituito anche un nuovo centro analitico per la raccolta, l'analisi e la condivisione dei dati doganali, supportando in tal modo l’adozione di decisioni da parte delle autorità doganali e l‘identificazione dei punti deboli alle frontiere esterne dell'UE.
Per quanto riguarda invece l'e-commerce, il piano prevede un rafforzamento degli obblighi dei prestatori di servizi di pagamento e delle piattaforme di vendita online, con l'obiettivo di combattere le frodi doganali e fiscali nel commercio elettronico.
Il piano prevede anche la realizzazione di uno "sportello unico" che permetterà alle imprese di espletare in un unico portale le formalità alla frontiera. Una misura non di poco conto, che dovrebbe facilitare la vita alle imprese, riducendo in parte il fardello burocratico.
Infine c’è il pilastro sulla “azione congiunta delle autorità doganali”, per il quale si prevede di introdurre attrezzature doganali moderne e affidabili nell'ambito del prossimo bilancio dell'UE.
Il piano d'azione adottato ieri dalla Commissione prende le mosse dal progetto "Il futuro delle dogane nell'UE 2040", che mirava a creare tra gli stakeholder una comprensione dei modi per affrontare le sfide doganali, delineando in tal modo le caratteristiche che le dogane europee avrebbero dovuto avere nel 2040.
Negli ultimi anni è emerso infatti che le autorità doganali sono entrate in difficoltà, in un momento in cui questi soggetti venivano chiamati invece a svolgere un ruolo sempre più importante per tutelare gli interessi dell’UE. Il Covid e l’e-commerce, ma nel prossimo futuro anche la Brexit, aumentano la complessità delle problematiche da gestire e davanti alle quali le dogane devono farsi trovare pronte. Per usare le parole di Gentiloni, infatti, l’unione doganale “contribuisce a proteggere gli europei e a mantenere il flusso degli scambi commerciali attraverso le nostre frontiere, che sono solo tanto forti quanto il loro anello più debole”.
Con il piano adottato dalla Commissione, invece, l'unione doganale potrà avanzare ad un livello successivo, garantendo un approccio integrato alla gestione dei rischi doganali, che sostenga controlli efficaci da parte degli Stati membri.
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