La legge di conversione del decreto Crescita introduce un nuovo regime di aiuto a sostegno dell'economia locale: i contributi per la riapertura e l’ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi nei Comuni fino a 20mila abitanti.
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A partire dal 1° gennaio del 2020, la legge n. 58-2019 prevede infatti la concessione di agevolazioni per incoraggiare la riapertura o l'ampliamento di esercizi commerciali che possano contribuire a rivitalizzare i tessuti economici locali dei piccoli Comuni.
Le risorse disponibili, nell'ambito di un Fondo istituito presso il Ministero dell'Interno, ammontano a 5 milioni di euro per il 2020, 10 milioni di euro per il 2021, 13 milioni di euro per il 2022 e a 20 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023.
A gestirle saranno direttamente i Comuni, tra i quali il Viminale ripartirà il budget annuale di concerto con il Ministero dell'Economia.
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I beneficiari degli incentivi
Le agevolazioni sono destinate ai soggetti che esercitano attività nei settori artigianato, turismo, fornitura di servizi destinati alla tutela ambientale, alla fruizione di beni culturali e al tempo libero, nel commercio al dettaglio, compresa la somministrazione di alimenti e di bevande al pubblico, a fronte dell’ampliamento di esercizi commerciali già esistenti o della riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi, situati nei territori di Comuni con popolazione fino a 20mila abitanti.
Dalle agevolazioni sono escluse sia l’attività di compro oro che le sale per scommesse o che detengono al loro interno apparecchi da intrattenimento. Escluse dagli aiuti anche le aperture di nuove attività e le riaperture conseguenti alla cessione di un’attività preesistente da parte del medesimo soggetto che la esercitava in precedenza o, comunque, di un soggetto, anche costituito in forma societaria, che sia ad esso direttamente o indirettamente riconducibile.
In cosa consiste l'agevolazione
I contributi sono concessi per l’anno nel quale avviene l’apertura o l’ampliamento degli esercizi e per i tre anni successivi e sono rapportati alla somma dei tributi comunali dovuti dall’esercente e regolarmente pagati nell’anno precedente a quello nel quale è presentata la richiesta di concessione, fino al 100% dell’importo.
A valere sulle risorse ricevute annualmente con decreto del Ministero dell’interno, i Comuni istituiranno nell’ambito del proprio bilancio un fondo per la concessione dei contributi, che poi erogheranno alle imprese a decorrere dalla data di effettivo inizio dell’attività dell’esercizio.
Come ottenere i contributi
Il regime di aiuto sarà operativo a partire dal prossimo anno. I soggetti interessati alle agevolazioni potranno presentare domanda dal 1° gennaio al 28 febbraio di ogni anno direttamente al Comune nel quale è situato l’esercizio che, dopo aver effettuato i controlli sulla dichiarazione, determinerà la misura del contributo e provvederà all'erogazione seguendo l’ordine di presentazione delle richieste, fino all’esaurimento delle risorse iscritte nel bilancio comunale.
Il responsabile dell’ufficio comunale competente per i tributi stabilirà l'importo dell'aiuto in misura proporzionale al numero dei mesi di apertura dell’esercizio nel quadriennio considerato, che non può comunque essere inferiore a sei mesi.
I contributi saranno erogati nell’ambito del regime de minimis e non potranno essere cumulati con altre agevolazioni previste da normative statali, regionali o delle province autonome di Trento e di Bolzano.
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