Programma Artico 2018-2020: in arrivo bandi per progetti di ricerca

|Novità|08 aprile 2019

Programma ricerche Artico - Foto di Free-Photos da PixabayVia libera al Programma di ricerche in Antartico per il triennio 2018-2020. In arrivo bandi rivolti alla comunità scientifica nazionale per lo svolgimento di attività nei territori artici e il sostegno alla partecipazione alle iniziative internazionali.

Ricerca – istruzioni MIUR per la partecipazione a call internazionali

Il Programma è stato approvato dai ministri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marco Bussetti e Enzo Moavero Milanesi, ed è gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), presso il quale opera uno specifico Comitato Scientifico per l’Artico (CSA) cui partecipa anche il MIUR.

Gli obiettivi del Programma e i temi di ricerca

Previsto dalla legge di Bilancio 2018, il Programma mira a realizzare gli obiettivi fissati dalla Strategia italiana per l’Artico, adottata nel 2015 dal Ministero degli Affari Esteri, e ad assicurare la partecipazione italiana all’International Arctic Science Committee (IASC), al Sustaining Arctic Observing Networks (SAON) e al Ny Alesund Science Managers Committee (NySMAC), nonché ad attuare gli impegni assunti dall’Italia con la dichiarazione congiunta dei Ministri della ricerca firmata alla prima Arctic Science Ministerial a Washington il 28 settembre 2016.

Le prospettive di ricerca riguardano i principali processi e impatti associati con il rapido riscaldamento delle regioni artiche, con particolare attenzione ai cambiamenti nella circolazione atmosferica e oceanica, ai bilanci di radiazione ed energia, al ciclo idrologico, alla deglaciazione, al carico di inquinanti, alla risposta degli ecosistemi e della biodiversità, alle interazioni fra biosfera e geosfera, incluse le caratteristiche geologiche e geomorfologiche di base dell’Artico e la dinamica della Critical Zone, agli effetti di retroazione dei cambiamenti artici sul clima dell’emisfero boreale, e gli impatti che i cambiamenti in corso hanno sulle popolazioni che vivono e operano in Artico. A questo scenario si aggiungono le ricerche sulle variazioni secolari dell’alta atmosfera ionizzata e sue interazioni con l’atmosfera neutra che possono fornire un'importante indicazione sulla percentuale di origine naturale del cambiamento globale rispetto alle cause di origine antropica.

Il Programma intende favorire il coordinamento delle ricerche, sostenendo quelle più innovative e significative, sviluppare un sistema di archivi e portali che permettano l’accesso libero e facilitato ai dati e ai risultati scientifici ottenuti e ampliare l’interazione con tutte le componenti della comunità scientifica internazionale attiva sull’Artico, aumentando la partecipazione a progetti europei e ad iniziative internazionali.

Sono previste inoltre attività di disseminazione, divulgazione e formazione permanente rivolte a diversi tipi di pubblico, con particolare riferimento alle scuole e ai cittadini, esposizioni, conferenze, e prodotti multimediali specificamente dedicati ai cambiamenti dell’ambiente artico e agli aspetti sociali ed economici che comportano.

Politica Coesione: cosa ha fatto finora il MIUR con i fondi del PON Ricerca

Le azioni finanziabili

Il Programma di Ricerche in Artico prevede sei tipologie di azioni:

  • Bandi aperti di ricerca: si prevede di aprire nel primo e nel secondo anno due bandi per ricerche specifiche nell’ambito dei temi generali indicati, coordinate da personale di Enti Pubblici di Ricerca o dell’Università. È previsto un cofinanziamento da parte delle istituzioni proponenti. Le proposte con un coordinatore o coordinatrice di età inferiore a 40 anni alla data del bando riceveranno un punteggio aggiuntivo. L’attività di ricerca proposta dovrà avere durata triennale (per i bandi del primo anno) o biennale (per i bandi del secondo anno). Gli obiettivi delle proposte dovranno essere chiari, realizzabili, verificabili e coerenti con gli obiettivi generali del Programma. Saranno particolarmente benvenute proposte di ricerca che coniughino attività sperimentali, modellistica numerica e interpretazione quantitativa dei processi. Di particolare rilevanza saranno i collegamenti con i programmi di ricerca internazionali pianificati per i prossimi anni e le possibili ricadute delle attività proposte, con particolare attenzione alle esigenze delle popolazioni che vivono in Artico;
  • Bandi aperti per specifiche attività di misura e monitoraggio in campo, con particolare riferimento agli osservatori di lungo periodo (a), per lo sviluppo di sensori (b) e per l'implementazione di nuove strumentazioni, infrastrutture permanenti e piattaforme mobili di ricerca in Artico (c). Le proposte dovranno riferirsi ai temi generali indicati negli obiettivi del Programma e includere la documentazione di una comprovata esperienza nella misura e monitoraggio dell’ambiente polare;
  • Realizzazione di una infrastruttura dati che, mediante un sistema di server, archivi e portali con accesso aperto ai dati e ai risultati, permetta di raccogliere, armonizzare e distribuire i dati climatici e ambientali ottenuti dalla ricerca italiana in Artico. Per l’esperienza maturata nel coordinamento dei progetti NextData, Ritmare, ECOPOTENTIAL, LifeWatch, l’infrastruttura sarà realizzata dal CNR DSSTTA in collaborazione con gli altri Enti di Ricerca rappresentati nel CSA;
  • Attività di disseminazione sui cambiamenti dell’ambiente artico e sulle ricerche in corso, sui risultati scientifici e sugli impatti sociali ed economici che i cambiamenti in Artico stanno generando. Le attività di disseminazione saranno coordinate dal CNR, gestore del Programma, in collaborazione con tutti gli altri Enti di Ricerca rappresentati nel CSA;
  • Attività di alta formazione coordinata dal CNR in collaborazione con gli altri Enti di ricerca rappresentati nel CSA, mediante il supporto al dottorato di ricerca in Scienze Polari realizzato in convenzione con Università individuate attraverso manifestazioni di interesse;
  • Sostegno alla partecipazione italiana ai Working Group del Consiglio Artico e supporto alla presenza italiana nelle principali organizzazioni e programmi internazionali in base alle strategie definite dal CSA.

La ripartizione dei fondi

Le risorse disponibili per l'attuazione del Programma ammontano a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, così ripartite:

  • Bandi aperti di ricerca: 710mila euro per il 2018 e 660mila euro per il 2019;
  • Bandi per il sostegno a infrastrutture: 200mila euro per il 2019 e 700mila euro per il 2020;
  • Infrastruttura dati: 15mila euro per il 2018, 60mila euro per il 2019 e 150mila euro per il 2020;
  • Disseminazione: 5mila euro per il 2018, 30mila euro per il 2019 e 50mila euro per il 2020;
  • Dottorato Scienze Polari: 240mila euro per il 2018;
  • Sostegno alla presenza italiana in organismi e programmi internazionali e partecipazione a CSA: 30mila euro per il 2018, 50mila euro per il 2019, 100mila euro per il 2020.

Le prime iniziative in programma, con riferimento all'annualità 2018, saranno quindi i bandi per il finanziamento di proposte di ricerca di durata triennale, ciascuno per un massimo di 200mila euro, coerenti con gli obiettivi scientifici del Programma.

Le altre attività in agenda nella prima annualità di attuazione del Programma comprendono il disegno progettuale di un sistema di archivi e portali per l’accesso libero ai dati, attività di disseminazione e di alta formazione e supporto alla partecipazione di esperti nazionali a organizzazioni internazionali che operano su temi di ricerca in Artico.

Horizon 2020 - fondi UE per ricerca e innovazione su tecnologie abilitanti

Programma di ricerche in Antartico 2018-2020

Foto di Free-Photos da Pixabay